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Scuola | 22 giugno 2022, 19:58

«Concretezza, vicinanza alle imprese, relazioni». Trent’anni di Liuc in un libro

Il testo, curato dal professor Martone e presentato nell’Auditorium dell’ateneo di Castellanza, racconta le storie di successo di trentatré laureati

«Concretezza, vicinanza alle imprese, relazioni». Trent’anni di Liuc in un libro

Si poteva presentare una carrellata di nastri tagliati, vicende istituzionali, invece si è preferito parlare di storie vere di laureati. Trentatré dottori di successo, un mosaico che rappresenta la comunità della Liuc con giovani imprenditori, preparati, ma con umiltà, umanità, desiderio di successo e di essere utili alla società. Questo vuole essere “Trent’anni alla Liuc”, il libro presentato questa sera nell’Auditorium dell’università di Castellanza. Sei lustri che conferiscono onore a un ateneo ben insediato nel territorio e lanciato verso orizzonti internazionali. E per suggellare questo importante anniversario è nato “Trent’anni alla Liuc”, un testo edito da Guerini Next e curato da Andrea Martone, professore associato di organizzazione e sistemi informativi della Cattaneo.

Che cosa è emerso? «Intanto una parola è abbondanza – ha precisato Martone – In questo libro c’è tanta ricchezza: abbiamo parlato di persone collocate nei più diversi punti del globo, dall’Australia agli Stati Uniti, poi di tante professioni. Che cosa hanno trovato i giovani? Concretezza, rigore, vicinanza alle imprese, internazionalità e non ultimo, possibilità di creare amicizie e relazioni. Che cosa è rimasto? Attenzione alle persone, fiducia, umiltà, spirito di collaborazione e approccio imprenditoriale».

Dunque un bilancio assolutamente positivo. Tanto più se si pensa che dall’analisi effettuata alcuni giovani sono stati spinti a frequentare la Liuc o perché si sono fidati del passaparola o addirittura per pura casualità. Una fatalità che però ha ripagato le matricole che si sono trovate subito a tu per tu con un’”Università del fare”, voluta dall’Unione degli industriali varesini, perché formasse appunto giovani capaci di affrontare le reali esigenze delle imprese.

Ad aprire la serata, il rettore Federico Visconti che ha parlato di come l’università possa costruire l’educazione dei giovani e di “comunanza educativa” che lega le varie generazioni: «Bisogna investire sul piano imprenditoriale – ha affermato – sulle risorse che tengono in vita l’Università, che sono i docenti. Dunque un investimento in patrimonio intangibile».

Laura Vignati

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