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Territorio | 07 giugno 2022, 18:04

Parco di città a Cassano Magnago: bellissimo. Però…

Il polmone verde inaugurato sabato scorso impressiona per dimensioni e potenzialità. Ma serpeggiano dubbi sulla vulnerabilità all’azione degli incivili e sulla sicurezza. Fototrappole, videocamere e “patto di civiltà” per custodire e potenziare

Parco di città a Cassano Magnago: bellissimo. Però…

Mattina soleggiata a Cassano Magnago. Le superfici del nuovo parco di città, dietro il cimitero, ricevono l’acqua di cui c’è bisogno per trasformare in prato la nuda terra. Accede una mamma con figlia, adolescente. Domanda: «Il posto vi piace?». Risposta, perentoria: «Sì, ma non c’è un cestino per la spazzatura e non c’è un lampione».

Non è un parere isolato: l’apprezzamento per l’area appena inaugurata, 55mila metri quadri di verde, è unanime (vedi anche foto in fondo all'articolo). Eppure ci sono lacune che balzano all’occhio. In tanti hanno deprecato l’abbandono di rifiuti registrato nella notte successiva al varo (la Lega ha segnalato le lamentele e documentato l’episodio). Si è anche notata la mancanza di contenitori che possano essere utilizzati per la raccolta differenziata, dalle bottiglie alle buste di plastica, dalle cartacce  alle lattine. E se la poca ombra è fisiologica (gli alberi, per la maggior parte di recentissima piantumazione, devono crescere: i tempi di madre natura sono quelli che sono) si registra una certa preoccupazione per l’assenza di punti luce che rendano più fruibile lo spazio nelle ore serali e scoraggino eventuali malintenzionati.

Nicola Poliseno, sindaco ancora per pochi giorni (dopo due mandati non può succedere a se stesso, le elezioni amministrative si terranno il 12 giugno) fa presente: «Si è avviato un percorso. I cassanesi scalpitavano, andavano a curiosare dalle parti del parco anche a lavori in corso. Ora possono accedere all’area ma ovviamente resta molto da fare e da decidere». Come a dire: ci sarà una staffetta con la futura Amministrazione comunale, qualunque essa sia. A partire da qualche punto fermo: «Il posizionamento dei cestini per la spazzatura è in corso, a partire dai tre accessi all’area. A brevissimo ci saranno altri sette punti per la raccolta dei rifiuti, nelle zone interne, anche per le deiezioni degli animali». Gli strumenti per facilitare la vita ai frequentatori civili, dunque, stanno arrivando.

Non bastassero: «Nel parco è previsto il posizionamento di fototrappole e di una telecamera fissa». Localizzazioni “top secret”, ma eventuali pattumeros non dovrebbero dormire sonni tranquilli. E l’illuminazione? «C’è la predisposizione. E l'approfondimento per realizzarla è in corso, soprattutto nella prospettiva del cambio di stagione visto che, al momento, ci sono molte ore di luce. La frequentazione invernale è altra cosa».

Prospettive che, inevitabilmente, travalicano la data delle imminenti elezioni e guardano al “dopo Poliseno”. Così il sindaco uscente: «L’apertura del parco di città cambia lo scenario di vita per i cassanesi che, oltre a Magana e oasi Boza, oggi hanno a disposizione anche questo spazio. Ovviamente esiste un timore legato a sporcizia e atti vandalici, per questo si è pensato a un patto civile che possa coinvolgere diversi soggetti, per esempio Carabinieri in congedo al Controllo di vicinato». Ma prima occorre osservare, scoprire punti di forza e vulnerabilità dell’area. Ai posteri (cioè ai futuri amministratori) l’ardua sentenza. Su come e con chi salvaguardare un patrimonio raro.

Stefano Tosi

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