«Quel 24 febbraio 2015, quando mi dimisi da Varese, non avrei nemmeno voluto diventare allenatore della nazionale. Stavo soffrendo troppo»: sono le parole in esclusiva a VareseNoi di Gianmarco Pozzecco il giorno della sua presentazione come commissario tecnico dell'Italia.
Pozzecco, arrivato puntuale alle 14.30 all'Hotel Principe di Savoia a Milano, come prima cosa è andato ad abbracciare Toto Bulgheroni, ovviamente presente accanto a quello che per lui è come un figlio. Lo stesso Toto che ha voluto regalargli per questo giorno speciale un dono che non può non commuovere i varesini: una delle stelle dorate dello scudetto.
«Io a Varese volevo solo regalare emozioni e non è andata bene - ha proseguito il Poz - quell'esperienza è stata rude ma estremamente formativa. La cosa che mi rende felice è che il rapporto con la città non sia cambiato».
«Nessuno avrebbe mai pensato di ritrovarci qui - aggiunge ancora Pozzecco - I passi indietro come l'essere stato assistente di Mrsic? In realtà non lo sono stati: sono stato orgoglioso di fare il suo assistente, quell'esperienza poi mi ha regalato i tre anni di Sassari».
Gianmarco cita scherzando Librizzi («L'Unico problema sono i suoi zii»), poi si fa serio: «Certo che ho seguito i giovani varesini, li avrei convocati per l'Under 23. Hanno fatto una stagione clamorosa e inaspettata. E a Varese, tra Scola, Bulgheroni e Castelli, ci sono dei personaggi che ci faranno dormire dei sonni tranquilli».
Ecco anche le parole principali che Pozzecco, ventiduesimo allenatore della storia della nazionale italiana di basket, ha pronunciato durante la conferenza stampa di presentazione, durata più di un'ora, al fianco di Gianni Petrucci.
“Questo è il giorno più bello della mia vita. Con il presidente Gianni Petrucci abbiamo un minimo comun denominatore: l’amore per la maglia azzurra. Ci sono pochi sportivi che hanno sofferto come me per la stessa: sono stato escluso due volte dalla nazionale, quando forse meritavo proprio di esserci. Quella sofferenza mi ha legato ancora di più”.
“Sono orgoglioso di dirlo: nessun allenatore tiene ai giocatori italiani quanto tengo io. Melli e Datome torneranno in Azzurro: Nicolò ha scelto di lasciare la fascia a Gigi. Per quanto riguarda Belinelli e Hackett è ancora presto per dire se ci saranno. Voglio un gruppo forte, voglio una grande famiglia”. Su Paolo Banchero risponde Salvatore Trainotti, il gm dell’Italia: “D’accordo con i suoi genitori, quest’estate incontrerà il nostro nuovo allenatore”.
“Meo Sacchetti? Ci siamo sentiti subito: quello che ci siamo detti resta tra noi. Meo è uno dei personaggi che i tifosi amano di più, sono contento che continui ad allenare”
“Voglio vincere, perché le vittorie della nazionale sono un traino. E voglio che il basket italiano riacquisti quella visibilità che si è smarrita per strada. Ci prenderemo cura del movimento”.
“Cosa succederà se uscirò dai binari? Sto imparando a gestire meglio le mie emozioni, ma non esiste un piano b: non potete dirmi di non vivere in un certo modo la mia passione, non accetto compromessi”.
