La “Hydrogen Valley” di Busto Arsizio è l’obiettivo a cui l’assessore all’Urbanistica Giorgio Mariani lavora da un anno. L’atteso bando del Pnrr sulla transizione ecolgica per la riconversione di un’area dismessa dove andare a collocare un impianto per la produzione di idrogeno verde può essere l’occasione per dare il via a quella che sarebbe una rivoluzione.
Perché qui, tra la città e Malpensa? «Busto – spiega l’assessore – ha sul proprio territorio due interporti che fanno girare molti camion ogni giorno. A dieci chilometri di distanza in linea d’aria c’è Cargo City. Nel raggio di pochi chilometri, dunque, c’è un’alta concentrazione di mezzi pesanti.
Se, secondo le indicazioni dell’Unione Europea, nel 2050 un camion su tre dovrà essere a idrogeno, bisogna partire adesso».
Mariani osserva che «la Comunità Europea dice nelle sue linee guida che i filoni dello sviluppo dell’idrogeno sono le navi, gli aerei, i camion e i treni. Noi qui abbiamo i camion e gli aerei. Ferrovie Nord, ad esempio, con H2iseO ha pensato a un progetto che prevede di puntare sull’idrogeno per i treni della linea Brescia-Edolo, con una valley sostenibile economicamente e ambientalmente».
La chiave è «giocare d’anticipo ed essere pronti: se gli imprenditori di Busto, che sono sempre stati svegli, capiscono che c’è una nuova opportunità, potranno aprire nuove filiere di business. Le industrie potranno andare a produrre delle componenti legate all’idrogeno stesso. E con il passaggio dal consumo di carburanti tradizionali all’idrogeno, si potrà anche salvare una fetta di mercato importante come quella dell’automotive».
Mariani ha coinvolto, tra gli altri, l’associazione degli artigiani, l’Unione industriali, Ferrovie Nord, Hupac, l’agenzia del trasporto pubblico Milano-Monza e Brianza, Lodi e Pavia, Sea: «Ognuno può “fare un pezzo” di questo mercato».
«Un altro stakeholder è Neutalia – aggiunge l'assessore leghista –. L’inceneritore di Busto potrà produrre energia legata all’idrogeno, in un’ottica di ulteriore sostenibilità ecologica. I rifiuti vengono bruciati, creando però energia elettrica che serve per produrre idrogeno andando poi a "trasformare" i camion».
«Penso che, come avvenuto per le energie rinnovabili, si andrà a incentivare l’acquisto di questi mezzi - prosegue - e che l’idrogeno si svilupperà come è accaduto per il fotovoltaico vent’anni fa», osserva l’assessore.
Busto, dunque, vuole farsi trovare pronta per la “rivoluzione”: «Il bando è l’inizio per fare partire il tutto».