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Economia | 10 maggio 2022, 07:00

Come reagire agli attacchi di panico

Sono circa 10 milioni le persone in Italia che hanno sperimentato, almeno una volta nella vita, le spiacevoli sensazioni di un attacco di panico

Come reagire agli attacchi di panico

Sono circa 10 milioni le persone in Italia che hanno sperimentato, almeno una volta nella vita, le spiacevoli sensazioni di un attacco di panico. Per circa 2 milioni di italiani invece il problema non è un episodio isolato, ma si trasforma in un vero e proprio disturbo di panico,

che può comportare attacchi ripetuti nel tempo, manifestazioni d’ansia e sviluppo di fobie.

Gli attacchi di panico si manifestano generalmente tra i 15 e i 35 anni, con una prevalenza nelle donne e nella fascia 20-24 anni. Trovarsi a gestire questo tipo di disagio può rendere decisamente difficoltosa la vita quotidiana e mettere a rischio sia il normale svolgimento delle attività giornaliere, sia la serenità psicofisica complessiva.

Per questo, il disturbo va riconosciuto e trattato quanto prima, prima che possa compromettere il benessere mentale e rendere sfidante e faticosa ogni giornata. Farlo è possibile, soprattutto con un valido percorso psicologico e con il supporto di uno specialista esperto.

Come si manifestano gli attacchi di panico

L’attacco di panico è caratterizzato da un momento di intenso malessere fisico, accompagnato da un forte stato di ansia e dalla sensazione di trovarsi in pericolo. Insorge di solito in modo improvviso e può durare per circa 15/20 minuti, un lasso di tempo che, al soggetto che ne fa esperienza, sembrano generalmente molti di più.

Tra i primi sintomi fisici di un attacco di panico ci sono la tachicardia e le difficoltà respiratorie, la sudorazione eccessiva, i tremori e le vertigini, accompagnati da dolori al petto, formicolii, nausea e una spiccata sensazione di instabilità. Tipici dell’attacco di panico sono anche la paura di morire o di perdere il controllo, nonché una profonda ansia e un senso di depersonalizzazione.

Un singolo attacco di panico non determina generalmente l’insorgere di un disturbo di panico, che invece comporta il manifestarsi di più attacchi, nonché la messa in atto di numerosi comportamenti disadattivi e di evitamenti, nella speranza di prevenire la comparsa di nuove crisi.

Attacchi di panico: come affrontarli e gestirli

Per gestire gli attacchi di panico è essenziale diventare quanto più consapevoli possibile del disturbo di cui si soffre, per cercare di definirlo, di riconoscerlo e di monitorarne i segnali. Solo riconoscendo i campanelli d’allarme di un attacco di panico è infatti possibile sia prevenirlo, che gestirlo nel momento in cui si presenta. Cosa fare durante una crisi di panico?

Tra le tattiche più utilizzate per trovare sollievo ci sono gli esercizi di respirazione, che aiutano a normalizzare il flusso del respiro e il battito cardiaco, riducendo l’intensità e la durata dell’attacco. Un’altra ottima idea è quella di distogliere la concentrazione dall’evento: l’ideale sarebbe non focalizzarli sull’attacco e sulle sue sensazioni, ma spostare l’attenzione su altre attività, semplici e concrete, che possano rallentare i pensieri e aiutare a ritrovare la calma. Ad esempio, lavarsi il viso, annusare un profumo, muovere i muscoli, contare o riorganizzare gli oggetti che si hanno attorno.

Anche uscire all’aria aperta aiuta parecchio a ritrovare un senso di maggiore tranquillità e la sensazione di poter respirare liberamente. È comunque fondamentale monitorare attentamente le occasioni in cui si presentano gli attacchi, sia per trovare un nesso tra l’episodio e la crisi di panico, sia per analizzarne l’andamento nel tempo.

Come trattare gli attacchi di panico?

Se apprendere tecniche di auto gestione degli attacchi di panico è essenziale per chi ne soffre, in modo da avere strumenti validi per superare i momenti di crisi, la strategia migliore a medio e lungo termine è quella di affidarsi al supporto di un esperto qualificato che possa aiutare a comprendere, gestire e prevenire gli attacchi di panico.

Daniele Morelli psicologo clinico e psicoterapeuta, tra le sue aree di intervento vede anche il trattamento degli attacchi di panico: attraverso la psicoterapia psicoanalitica offre ai suoi pazienti risorse preziose per capire a fondo le crisi di panico, la loro genesi e il loro significato nel più ampio contesto psicologico che la persona si trova a vivere. È possibile costruire così un percorso psicologico condiviso, che conduca alla piena consapevolezza del disagio e porti verso un cambiamento positivo e duraturo. Il disturbo di panico si può trattare e curare, attraverso interventi di tipo farmacologico o psicologico oppure, ancora meglio, sfruttando la combinazione dei due approcci per una risoluzione ancora più rapida del problema e una riduzione delle sue recidive.

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