Tra un’inaugurazione e l’altra (la Rianimazione a Gallarate, l’acceleratore lineare a Busto) i sindaci Andrea Cassani ed Emanuele Antonelli hanno trovato il tempo di scherzare (leggi qui).
«Gallarate sembrava uno zoo con tutti quegli animali. Belli, ma che cosa sono?» ha detto il bustocco Antonelli riferendosi alle creazioni di Cracking Art. Cassani, interista, ha ricambiato con qualche battuta sul campionato indirizzata al collega di fede rossonera.
Attimi di leggerezza prima di farsi seri e partecipare col presidente regionale Attilio Fontana e i politici del territorio alla presentazione del metaprogetto per il nuovo ospedale che sorgerà al confine tra i due Comuni.
Antonelli non ha mai manifestato pubblicamente dubbi sull’opera: «Questa proiezione del progetto a me va benissimo – conferma dopo l’incontro di ieri –. Dopo quello che è successo con il Covid non si può sbagliare nulla e, dall’illustrazione a cui abbiamo assistito, l’ospedale sembra davvero molto avanzato. In più è anche coperto di verde grazie alle idee di Andreas Kipar, un luminare in Italia e nel mondo».
Lo scorso anno Cassani aveva invece ribadito più volte la necessità di «garanzie». «Le rassicurazioni sono arrivate a dicembre – afferma il primo cittadino gallaratese – quando comitato di vigilanza e Regione hanno messo nero su bianco che saranno garantite le opere che creeranno una viabilità alternativa tra Gallarate e Busto. La 336 divide un po’ l’area abitata di Gallarate da quel territorio: bypassare l’arteria della superstrada è l’obiettivo che abbiamo chiesto».
Non a caso anche la maggioranza di Gallarate, a distanza di qualche tempo rispetto ai colleghi di Busto, ha votato la deroga al dibattito pubblico.
Sull’incontro di ieri, Cassani spiega che «avevo visto qualche bozza, non ancora i rendering, e già avevo intravisto le potenzialità del nuovo ospedale. Il fatto che parecchi dei medici presenti e che conosco mi abbiano detto che sicuramente si tratta di una struttura più funzionale per la loro attività e che migliorerà le condizioni dei pazienti ovviamente non fa che indurmi nel continuare a sostenere la validità del progetto, che penso sarà davvero un fiore all’occhiello».
In ogni caso, precisa, «è mio interesse continuare a garantire che, fintanto che non ci sarà il nuovo ospedale, le condizioni del nostro nosocomio, il Sant’Antonio Abate, continuino a essere buone. Ben vengano strutture come quella inaugurata ieri. Questo fa capire che Asst e Regione Lombardia stanno facendo degli sforzi, benché in alcuni ambiti ci siano difficoltà per carenza di personale o per le condizioni degli edifici. Pur guardando con fiducia al nuovo progetto, rimaniamo coi piedi per terra e continueremo a interessarci dell’attuale ospedale».
E a proposito del futuro dell’ospedale esistente, la commissione Sanità gallaratese tornerà a riunirsi il 17 maggio: «Questa discussione è aperta ma non è semplice pensare adesso a quello che potrà essere utile tra dieci o quindici anni. Anche con gli urbanisti che fanno parte della commissione stiamo valutando tutti gli aspetti».