«Trovo incredibile che si speculi su un problema, quello del costo dell’energia, vissuto da tutta l’Europa sulla pelle di famiglie e imprese per combattere delle personalissime battaglie contro i nemici giurati della propria azione politica, Amga e Neutalia, e criticare, di riflesso, l’operato dell’amministrazione comunale». Così il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, replica all'uscita pubblica del consigliere di minoranza, Franco Brumana, sul “caro bollette Amga” per i cittadini legnanesi allacciati alla rete del teleriscaldamento.
«Sulle bollette già gravavano aumenti oscillanti fra il 30 e il 40% dovuti al rincaro delle materia prime, antecedenti allo scoppio della guerra mossa dalla Russia all’Ucraina; una tendenza inasprita e accelerata dal conflitto in corso, tanto da portare i rincari al 100%. In questo quadro drammatico, per la guerra e le sue conseguenze sulle persone in primo luogo, per gli utenti del teleriscaldamento si aggiunge un rincaro temporaneo del 5% dovuto ai certificati neri, un’incidenza che si ridurrà percentualmente alla luce del vero problema che è il continuo aumento dell’energia. Questa criticità, comunque, non è affatto taciuta; i Comuni soci ne sono perfettamente coscienti e Amga sta affrontando un problema, quello dell’efficienza dell’impianto di teleriscaldamento, che è figlio di scelte poco avvedute fatte anni fa dagli amministratori del tempo che hanno prodotto un impianto vincolato al solo uso di gas. All’attuale Amministratore Unico di Amga SpA, Valerio Menaldi, l’assemblea dei soci, nel dicembre 2020, ha rinnovato la fiducia per affrontare importanti partite aperte: oltre a questa dell’impianto di teleriscaldamento, la vicenda Accam e l’operazione gas. Quanto ai margini di manovra concessi al Comune per attenuare l’impatto del caro bollette è da ricordare che il Comune non può intervenire sulle tariffe presso il fornitore del servizio (anche se questo è una società partecipata dal Comune stesso), intervento che la Corte dei Conti potrebbe contestare; esiste per i cittadini la possibilità di vedersi ridotta la bolletta tramite il bonus gas e, in caso di indigenza, la possibilità di vedersi riconosciuto dai Servizi sociali un ulteriore aiuto per il pagamento della bolletta stessa.
Questo è quanto realisticamente si può fare per far fronte a un’impasse drammatica e di portata sovranazionale che rischia di essere immiserita e banalizzata da uscite nel più schietto populismo; un atteggiamento destinato a raccogliere, nel breve, facili consensi che, altrettanto velocemente, svaniranno. Come sindaco, quindi amministratore pubblico di una Città tenuto alla massima concretezza, questo pomeriggio nella manifestazione delle 18 indicherò la riduzione degli orari di funzionamento e delle temperature dei riscaldamenti negli edifici comunali come misura immediata, seppur poco più che simbolica, per combattere l’incidenza del caro bolletta».
Il post facebook di Brumana che ha scatenato la replica del sindaco
«L’AUMENTO DELLA TARIFFA PER SALVARE IL TELERISCALDAMENTO E’ ACCETTABILE E LEGITTIMO?
AMGA si trova in difficoltà finanziarie così gravi da non poter assicurare la prosecuzione del servizio di teleriscaldamento. Per questa ragione a fine gennaio ha comunicato al Sindaco di Legnano che ha aumentato la tariffa a carico degli utenti. Ha giustificato questa decisione con l’aumento dei costi dei “certificati neri”, cioè dei contributi da pagare per le emissioni di anidride carbonica a causa dell’utilizzo del gas.
Prima di questo ribaltamento dei costi sugli utenti AMGA ha avviato il salvataggio di ACCAM e del suo inutile, dannoso e obsoleto inceneritore, tramite la società partecipata Neutalia, che si sta apprestando a fondersi con ACCAM e ad accollarsi circa 15 milioni di debiti.
E’ stata un’operazione non solo deplorevole dal punto di vista ambientale ma anche disastrosa dal punto di vista economico e finanziario che è stata dettata da ragioni politiche e da interessi del tutto estranei a quelli di AMGA. Ha inoltre stipulato una generosa transazione della causa in corso contro gli ex amministratori di AMGA, rinunciando a favore delle compagnie assicuratrici che li garantivano a molti milioni di euro pur di incassare subito 2 milioni e 200 mila euro che probabilmente le erano di estrema necessità per l’operazione di salvataggio di ACCAM.
Non risulta, infine, nonostante i presupposti più volte enunciati, che abbia provveduto a rinnovare l’obsoleta centrale del teleriscaldamento per ridurre i costi di produzione. Ora improvvisamente scopre i costi dei certificati neri, che poteva prevedere molto tempo prima.
Il Comune di Legnano controlla AMGA perché detiene la maggioranza assoluta del capitale sociale e quindi ha la responsabilità politica ed istituzionale dei costi addebitati ai suoi cittadini oltre che della decisione di salvare ACCAM, della quale è stato il principale protagonista. Ora sta facendo passare sotto silenzio l’aumento della tariffa, in modo da ridurre al minimo l’impatto di questa notizia.
Nel frattempo viene mantenuto in carica l’amministratore di AMGA, anche se il suo mandato era terminato alla fine del 2010, per ragioni politiche poco chiare.
Ne consegue che la precarietà dell’amministrazione di AMGA purtroppo ostacola una visione strategica e a lunga prospettiva di questa società e favorisce decisioni contingenti e slegate da una seria programmazione.
Si pone infine un serio problema di legalità, sul quale andrà fatta chiarezza non appena sarà possibile esaminare tutta la documentazione. Ad oggi risulta che nei contratti con gli utenti non è previsto l’aumento tariffario, che pertanto potrebbe essere rifiutato.
Inoltre la convenzione tra AMGA ed il Comune ed i suoi aggiornamenti prevedono che il prezzo a carico dell’utente non può essere superiore al costo normale di esercizio che l’utente sopporterebbe per produrre il calore con una propria caldaia a gas. Quindi sarebbe doveroso che il Sindaco non si limiti a prendere atto delle decisioni unilaterali di AMGA, ma compia una seria verifica della questione e apra un confronto con i consiglieri comunali e con la società».