«Non vogliamo privatizzare nessuna scuola». Lo ha assicurato in commissione l’assessore Mario Cislaghi, rispondendo alle domande della consigliera del Partito Democratico Cinzia Berutti relative al personale di nidi e materne comunali.
«Lo scorso anno sono state assunte nove educatrici. Se avessimo intenzione di privatizzare, avremmo fatto altre scelte», ha insistito l’esponente di giunta, smentendo possibili “voci” in proposito. La collega Daniela Cerana, delegata alle Politiche educative, ha anche snocciolato gli interventi di manutenzione previsti nelle strutture.
Il personale
Berutti ha chiesto e ottenuto i dati relativi al personale educativo e degli operatori di asili nido e scuole dell’infanzia. «Ho notato che è prevista una sola assunzione a tempo indeterminato e sei contratti di tipo flessibile – ha affermato l’esponente del Pd –. In questo modo non si crea stabilità all’interno del gruppo docenti. E il personale delle cooperative non può garantire continuità educativa, tema su cui alcune famiglie ci hanno contattato».
L’assessore Cerana ha precisato che «il personale è stabile, fisso. I tempi determinati riguardano sostituzioni per periodi limitati dovuti a maternità, legge 104 o quant’altro».
L’assessore al Personale Cislaghi ha riferito che negli ultimi tre anni sono state assunte 22 educatrici, a fronte di 13 cessazioni di lavoro. Nove le nuove entrate nel 2021: «Se avessimo intenzione di privatizzare, avremmo fatto altre scelte. Negli ultimi tempi, anzi, a Busto non ci sono state privatizzazioni, a differenza di quanto avvenuto nei Comuni a noi vicini. Le voci su questo sono inutili. Per quanto riguarda le sostituzioni, in questo momento le facciamo direttamente noi, senza ricorrere a cooperative».
«Non è previsto nessun intervento penalizzante – ha aggiunto Cislaghi –. Quest’anno abbiamo la possibilità di assumere complessivamente 18 persone e, con la giunta e i dirigenti, valuteremo le priorità pensando all’intera macchina comunale».
«Non serve questa animosità», ha osservato Berutti quando l’assessore si è “accalorato”, in particolare a proposito di possibili «voci inutili» su privatizzazioni che, è stato ribadito, non sono in programma.
Tra i dati forniti da Cerana, anche il costo relativo alle educatrici, pari a quasi 2 milioni di euro. «Sempre troppo poco», hanno concordato la delegata alle Politiche educative e la consigliera di minoranza per sottolineare la qualità del lavoro delle dipendenti.
E le strutture
Il presidente della commissione Educazione, Orazio Tallarida, ha spiegato che la serie di sopralluoghi dei consiglieri all’interno di ciascuna struttura comunale richiesta sempre da Berutti non è stata ritenuta possibile, almeno per il momento, a causa della situazione pandemica.
Ma l’esponente del Pd ha chiesto un’audizione delle coordinatrici «per conoscere le problematiche delle varie strutture».
Nel frattempo, l’assessore Cerana ha anticipato gli interventi previsti nelle scuole, tra efficientamento energetico, manutenzioni, adeguamenti alle normative. Prevista una spesa di 800mila euro per il plesso Collodi-Tosi, 1.830.000 euro per il plesso Moro-Boschessa, 333mila euro per la manutenzione straordinaria delle scuole dell’infanzia Pontida e Speranza e degli asili nido Ferrario ed Espinasse.
Vi sono poi studi di fattibilità relativi ad altre strutture, quali Garavaglia, Rossini e Nazareth.
E c’è quello che Cerana ha definito il «tasto dolente», le cucine: «Quella della materna Collodi non è funzionante, ma il servizio mensa non va molto bene anche in altre scuole. Dobbiamo ripensarlo».