Era prevedibile che la riunione congiunta delle Commissioni consiliari Lavori pubblici e Pianificazione territoriale avvicinasse la città dei due galli alla deroga relativa al dibattito pubblico sull’ospedale Busto Gallarate. Nell’aula di palazzo Broletto, si sono espressi a favore dell’opzione i commissari della maggioranza di centrodestra. Contro Massimo Gnocchi (Obiettivo comune), astenuti i rappresentanti delle altre opposizioni.
«Non siamo mai stati contrari al nuovo ospedale – ha sottolineato, tornando su argomenti noti, il sindaco Andrea Cassani – anche se abbiamo chiesto alla Regione alcune rassicurazioni. In particolare su un nuovo collegamento viabilistico con la struttura e il mantenimento di tutti i servizi ambulatoriali al Sant’Antonio Abate. Rassicurazioni che sono arrivate». Piena corrispondenza, dunque, con i contenuti del programma elettorale che, ha affermato il primo cittadino, è risultato vincente alle ultime amministrative.
Cassani ha ricordato che la deroga al dibattito, consentito dalla legge, consente all’iter di procedere con un risparmio di tempo stimato in circa un anno (su otto). E ha riepilogato quanto avvenuto altrove. Per “saltare” la discussione, basta la presa di posizione della maggioranza degli enti interessati. Ed essendosi già espressi in tal senso la Provincia di Varese e il Comune di Busto Arsizio, una linea diversa assunta da Gallarate «…cambierebbe poco». L’opzione votata non azzera, nella lettura del sindaco, l’informazione e il coinvolgimento della cittadinanza, grazie all’opera dei consiglieri comunali, Conferenza dei servizi e documenti quali Vas e Via.
Non particolarmente accesa la discussione. Ma su punti, almeno in passato, considerati rilevanti. Cesare Coppe (Città è vita), per esempio, ha ricordato l’impegno a non aderire a un accordo di programma che portasse a una diminuzione dei posti letto. Mozione che il consigliere Michele Aspesi (Civica Cassani), insieme al sindaco, ha considerato «…un po’ anacronistica» per le esigenze di ottimizzazione ed efficientamento perseguite da Regione Lombardia.
Massimo Gnocchi, come anticipato l'unico a votare contro, ha espresso il parere stando al quale il voto sulla deroga ha valore amministrativo, non solo politico come dichiarato dal sindaco. E ha distribuito un report che contiene una sua analisi sullo “stato dell’arte” (in campagna elettorale aveva promosso un referendum consultivo sul tema).
Seguono aggiornamenti, a partire dal Consiglio comunale in programma il 3 febbraio.