C’è soddisfazione fra gli “Amici della biblioteca capitolare di Busto Arsizio” all’indomani della conferenza, dal titolo “L’America prima dell’America”. Per la qualità del relatore, il professor Paolo Chiesa, ordinario all’Università Statale di Milano, per l’interesse dell’argomento trattato (la prima menzione, nell’area mediterranea, di terre a ovest della Groenlandia, in un manoscritto inedito databile intorno al 1340), per il pubblico che ha popolato, per quanto possibile in epoca Covid, la sala Monaco della biblioteca comunale.
«Sono arrivate – entra nel dettaglio Carla Trotti, presidentessa dell’associazione – 60 persone. Un’affluenza tutt’altro che scontata per un appuntamento programmato la domenica, nel tardo pomeriggio. E c’era pure una lista d’attesa. Ma al di là dei numeri, è l’età dei partecipanti a fare la differenza. C’erano giovani. Soprattutto studenti universitari, incuriositi dalla scoperta, da parte della Statale, di quanto contenuto nel manoscritto».
Un bel compleanno, il terzo, per gli Amici della capitolare, celebrato anche alla presenza del sindaco, Emanuele Antonelli, e dell’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli. «Nasciamo – argomenta Carla Trotti – con lo scopo di sostenere e fare conoscere la biblioteca capitolare. Che custodisce un tesoro letterario e storico poco noto. Ecco, riuscire a mobilitare le persone per un manoscritto, come avvenuto domenica, per noi è un dato positivo, ci fa pensare di potere indirizzare questo tipo di interesse anche verso la capitolare. La presenza all’incontro delle istituzioni e dei giovani è un bel segnale».
E adesso? «Siamo ripartiti – afferma la presidentessa – dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia. E siamo ripartiti bene. La presenza, registrata ieri, di studenti universitari, complice l’intervento del professor Chiesa, ci incoraggia in uno dei nostri propositi, cioè mettere sempre più il patrimonio della capitolare al centro di progetti di ricerca».