E' in corso nella giornata di oggi, 15 ottobre, alle Ville Ponti di Varese il convegno sulla "crisi d’impresa" promosso da Camera di Commercio con l'Università dell'Insubria.
Nel pomeriggio, dalle 15 alle 17, si terrà una tavola rotonda con il punto di vista delle istituzioni sul tema come Camera di Commercio, Tribunale di Varese, Ordini degli avvocati di Busto Arsizio e di Varese, Ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Busto Arsizio e di Varese, Ordini dei consulenti del lavoro, con le conclusioni affidate a Linda Vaccarella, magistrato addetto all'Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia e componente Commissione Pagni.
Ad introdurre i lavori in mattinata, il presidente della Camera di Commercio Fabio Lunghi.
«Come Camera di Commercio, abbiamo nel Dna la vocazione a supportare natalità e sviluppo d’impresa - ha detto Lunghi - lo facciamo sia attraverso iniziative di formazione, sia con bandi di contributi alle diverse categorie imprenditoriali, sia ancora con progetti tesi all’internazionalizzazione. Ma questa è solo una parte dell’equazione, che vede tutto il sistema camerale impegnato nella crescita del tessuto imprenditoriale».
L’altra parte, non meno importante, è la salvaguardia e la tutela delle imprese che già operano nel territorio e contribuiscono al benessere economico. Imprese che, talvolta, sono costrette ad affrontare momenti di ristrutturazione aziendale, di rinegoziazione del debito, di ricerca di nuovi finanziamenti e nuovi investitori.
«Anche se ci sarà sempre un numero fisiologico di realtà che chiudono i battenti, cancellandosi dal Registro Imprese, l’impegno della nostra Camera di Commercio è che il saldo tra nate e cessate resti positivo - ha proseguito il presidente - questa è la grande sfida che ci attende nei prossimi anni. D’altronde, sono gli stessi numeri che sono lì a testimoniarci di come la crisi sia sempre in agguato: non c’era bisogno di una pandemia per ricordarcelo».
I numeri sono chiari. Nel 2020, in provincia di Varese ci sono state: 123 imprese soggette a una procedura concorsuale, di cui 15,4% nel commercio, 27,6% nel manifatturiero, 35,9% nei servizi, 21,1% nelle costruzioni, di cui 75,6% società di capitale, 8,1% società di persone, 8,9% società individuali, 7,3% cooperative.
«Numeri che rendono evidente la dinamica di un problema che ha colpito anche Varese, pur conservando una forte vocazione industriale e imprenditoriale - ha osservato Lunghi - l’urgenza, allora, è quella di agire prima che la crisi d’impresa diventi irreversibile. È con questa consapevolezza che è nato il nuovo “Codice della Crisi di Impresa e degli Strumenti di Prevenzione e Tutela della Crisi” che siamo chiamati a conoscere, divulgare e rendere disponibile a tutti gli imprenditori che ne facciano richiesta, in caso di necessità».
Questo proprio uno degli scopi del convegno odierno alle Ville Ponti.
Ed è quello che stiamo iniziando a fare oggi; in preparazione dell’entrata in vigore della normativa, inizialmente prevista per il 1° settembre e ora rinviata al 22 maggio dell’anno prossimo, Camera di Commercio ha messo in campo molte iniziative; dai Tavoli di Lavoro con gli Ordini Professionali interessati e i due Tribunali del nostro territorio, all’attività finanziata con il fondo derivante dall’incremento del 20% del diritto annuale per progetti strategici. L'obiettivo è la prevenzione.
«Tutto questo ci riporta alla tematica della legalità, dove le Camere di Commercio sono attive ormai da anni grazie alla rete degli sportelli RiEmergo - ha concluso Lunghi - sportelli che fungono da punto di ascolto e supporto per affiancare e assistere gli imprenditori vittime di usura, estorsione, corruzione, contraffazione. Aiutare gli imprenditori a uscire dalla crisi significa anche evitare che le criminalità organizzate s’insinuino nei gangli vitali delle nostre imprese fino a soffocarle».