Accordo con Ferrovie Nord, le minoranze non ci stanno. Oggi, 23 settembre, i consiglieri comunali di opposizione hanno fatto sapere con un comunicato di avere chiesto per iscritto al sindaco, Mirella Cerini, di non sottoscrivere l’atto transattivo, approvato con i voti della maggioranza, prima delle elezioni ormai imminenti. Ribadite le posizioni già espresse dopo l’ultimo Consiglio comunale.
«L’accordo – scrivono - prevede che a fronte del pagamento di 1.350.000 euro da parte del Comune, Ferrovie Nord si impegni solamente “chiedere” a Regione Lombardia di cedere al Comune il sedime ferroviario, senza che vi sia alcun obbligo, neppure riguardo ai tempi per la cessione da parte della Regione, e soprattutto senza nessuna conseguenza se la cessione non dovesse essere perfezionata».
Sui tempi: «Rimandare la firma sarebbe un atto di responsabilità da parte del sindaco che andrebbe nella direzione di limitare i potenziali danni che la formalizzazione dell’accordo renderebbe irreversibili, lasciando aperta una possibile via di uscita. Se anche questo appello non venisse accolto, avremmo purtroppo l’ennesima conferma di quello che è stato il comportamento dell’Amministrazione uscente in questi cinque anni: totale indisponibilità al confronto».
I firmatari della lettera, Angelo Soragni, Paolo Colombo, Marinella Colombo, Mino Caputo, Giovanni Manelli e Michele Palazzo, si appellano al sindaco ricordando un precedente: «A metà degli anni Novanta, l’Amministrazione uscente di allora (sindaco Roveda), in prossimità dell’appuntamento elettorale, scelse di non finalizzare l’accordo con le Fnm che era stato raggiunto poco prima, proprio per permettere al nuovo sindaco di analizzare la situazione, rendendo così possibile la completa rivisitazione del progetto che ha portato poi a ottenere l’interramento totale. Un esempio che Mirella Cerini dovrebbe seguire».
La diretta interessata, del resto, non sembra intenzionata a cedere. «Il nostro – ha rivendicato in una recente conferenza stampa - è stato un atteggiamento serio che segue le procedure corrette per arrivare a un obiettivo, quello di sviluppare l’area del sedime delle Ferrovie Nord. Paghiamo la prima rata e abbiamo chiesto di procedere da subito con la cessione della parte dell'area tra via Piave e corso Matteotti e via Lombardia e via Piave».
Su tempi e cifre: «Da 20 anni avevamo un debito da pagare, dopo l’interramento, di un milione e 860mila euro, ora ridotto a 1 milione 350mila. Ferrovie ci scriveva a gennaio che, se Castellanza non lo avesse onorato, avrebbe proceduto per vie legali. Con un danno per l’ente: 170mila euro per gli interessi legali, oltre un milione per quelli di mora. Non si poteva rinviare. Pagheremo a rate e chiuderemo una vicenda aperta da 20 anni»