Si è viaggiato sempre, a Malpensa, anche grazie alla cultura. Lo si è fatto con l'installazione “A portrait of everyone, everywhere” (Un ritratto di chiunque, ovunque) di Daniele Sigalot, fiorita nei tempi di lockdown a cura di Luca Beatrice, e realizzata in collaborazione con l'azienda WEM – Empowering Art Platform, con il patrocinio di Sea e del Comune di Milano. Installazione che oggi, giovedì 9 settembre, ha vissuto una particolare inaugurazione. Proprio perché era già in corso e ha attirato via via il crescente numero di passeggeri.
«Un punto di fine e di inizio. Come un punto di ripartenza dopo un periodo di stanchezza, questa installazione, anche molto simbolico. Un distillato di speranza» ha commentato la presidente Sea Michaela Castelli.
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Accanto alla presidente, è intervenuto l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. Il responsabile dei progetti culturali-artistici Luciano Bolzoni ha anche ricordato il coinvolgimento dei viaggiatori.
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Dodici mappe di altrettante città incise al laser su lastre di acciaio lucido e disposte in un cerchio di 35 metri di diametro: questa installazione è rimasta visibile e fruibile a chiunque passasse per Porta Milano, Terminal 1. «Quando qualcuno si specchia in una di queste lastre - si è spiegato - l'immagine che gli viene restituita è un caleidoscopio di lineamenti rimodellati e plasmati dalle strade e dagli edifici della città incisa sull'acciaio».
In attesa di una nuova data per la presentazione ufficiale, lo scorso primo febbraio è stato pubblicato da Skira un catalogo di circa 190 pagine in lingua italiana e inglese, con materiale inedito sull'artista. Al suo interno, un ampio spazio è dedicato proprio alla mostra di Milano Malpensa, nata in collaborazione tra l'artista e Wem – Empowering Art Platform. Tra i presenti oggi, la vicesindaco e assessore alla Cultura di Busto Manuela Maffioli: con la città ci sono stati diversi momenti di collaborazione.
Sigalot invita così a rivedere e rivedersi nei luoghi e nei viaggi che tanto ci mancano: «Le città dove nasciamo e scegliamo di vivere ci formano e trasformano. Io sono di Roma, ma ho cominciato a lavorare a Milano, poi ho vissuto a Barcellona, Londra, Berlino ed ora Napoli. Ed ogni città ha contribuito a cambiarmi, sia moralmente che fisicamente. Volevo trasformare questo pensiero in un’opera, e la cosa più semplice, mi è sembrata incidere una mappa su una superficie lucida per poter sovrapporre la topografia di una città ai lineamenti di un volto. E proprio quando questa somma si realizza che l'opera si compie».
Tanti luoghi, anche diversi volti di ciascuno dunque: «Se la tua immagine corrisponde davvero al tuo ritratto, ne coglierai lo sdoppiarsi, il moltiplicarsi, il frantumarsi in tante possibili identità. Perché se ogni viaggio è sempre diverso, ogni luogo non è mai uguale a se stesso, tantomeno tu che sei entrato nell’opera di Daniele Sigalot permettendole così di vivere anche oggi, anche in questo preciso momento. Basterà, infine, specchiarci nell’opera di Daniele per aver compiuto il viaggio?».
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La mostra rimarrà visibile al pubblico fino al 31 ottobre 2021 e al termine, le 12 mappe saranno donate a 12 ospedali ed enti caritatevoli. 1Portare l'arte in posti che si sono rivelati cruciali per resistere all'urto che la nostra società ha subito con la pandemia, ci sembra un piccolo e dovuto atto di gratitudine» osserva Marco Bracaglia, amministratore delegato di Wem – Empowering Art Platform.