«Bentornati! Possiamo guardarci di nuovo in faccia». Ci sono tutta la gioia e l'attesa terminata, nelle prime parole pronunciate dal presidente della Liuc Riccardo Comerio a Castellanza.
I laureati dell'anno accademico 2019/20 arrivano con tutta la foga e l'emozione della loro età e della bellezza del ritrovarsi: sono 797. Sabato 10 luglio toccherà a quelli che lo scorso anno non avevano potuto festeggiare, 733.
La laurea tra le mani, finalmente. Certo, ci si è dovuti dividere in due tranche e le famiglie sono aggrappate allo streaming, ma il sollievo è indicibile. E i riti, come il lancio del tocco (LEGGI QUI).
Comerio accoglie i ragazzi con un'esortazione: «Oggi ripartiamo da voi, dalle relazioni che avete stretto qui alla Liuc nel corso degli anni con i compagni, ma anche con docenti e personale. A tutti voi voglio ricordare che la Liuc c'è. Oggi e per il futuro».
GUARDA IL VIDEO
Il rettore Federico Visconti ha accolto a sua volta i giovani: «Il calice è amaro, la pandemia ha fatto saltare la festa lo scorso anno e ha imposto forti vincoli alla cerimonia di quest'anno... Sono stati tempi difficili, in cui si è fatto tantissimo, di straordinario e ordinario». E assicura: «La Liuc, responsabilmente, si considera in prima linea nella costruzione della "nuova centralità" dell'università».
GUARDA IL VIDEO
La parola agli studenti allora con uno dei laureati, il rappresentante nel Cda Nicolò Broggini: «Un mondo sempre più competitivo e dinamico fuori, ma offre sempre più opportunità». E parla di coraggio citando Martin Luther King.
GUARDA IL VIDEO
Poi la parola ad Alessio Agostinelli, oggi Managing Director e partner Boston Consulting Group.
Infine, si parte. Prima tocca ai laureati in Giurisprudenza, Carlotta è la prima a salire sul palco. I discorsi (poi proseguiti con Raffaella Manzini e Chiara Mauri) sono aperti dal professor Alberto Malatesta. Dà il suo ultimo consiglio agli studenti: «Mantenete la curiosità».
IL VIDEO DELL'INIZIO DELLE LAUREE
Scorre la colonna sonora, passa anche la canzonedei Police, "Every Breath you take". A casa, le famiglie trattengono il respiro, ma sentono che sì, i loro ragazzi finalmente hanno una cerimonia tutta per loro, sono di nuovo insieme. Sembra di essere lì: non è il potere del digitale, bensì di una comunità. Che nel suo trentesimo compleanno vuole correre verso il futuro, oltre la pandemia.