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Scuola | 10 luglio 2021, 09:10

L'OPINIONE. Fuori dal tunnel: la scuola e il coraggio di ritrovarsi

Dall'università alle superiori la consegna dei diplomi è stata una giornata più catartica che simbolica: come racconta un momento alla Liuc

Gli studenti della Liuc risalgono il tunnel per andare nel parco della cerimonia

Gli studenti della Liuc risalgono il tunnel per andare nel parco della cerimonia

I diplomi e le lauree come una volta. Come in futuro, viene da sperare. Con tutte le incertezze che ancora abbiamo addosso, con la prudenza che occorre mantenere, perché il Covid non è uscito dalle nostre vite. Dall'Ite "Tosi" alla Liuc, quest'onda potente di fiducia però scorreva.

A questo proposito, c'è stato un momento così emblematico nella cerimonia di venerdì sera all'università di Castellanza, uno di quelli che non finisce in vetrina ma è talmente bello da rivivere. Quando i ragazzi sono accorsi verso il parco dove stava iniziando questo rito ritrovato, sono risaliti attraverso un tunnel che collega la parte inferiore dell'università, da piazza Soldini, a quella in via Matteotti. Lo si percorre spesso, è un'abitudine negli spostamenti universitari a Castellanza. 

Ma ieri rappresentava qualcosa di speciale. Gli studenti concitati e felici, attraversavano quel tunnel a passo rapido e sbucavano alla luce del parco che abbagliava, per una frazione di secondo. È come ci si sentiva, come ci si sente di questi tempi. Ogni livello di una libertà superiore spinge a correre, e allo stesso tempo crea  spaesamento. Sì, abbiamo potuto condividere le lauree in presenza e per un attimo tutto pare normale, ma poi bisogna ricordarsi di igienizzare i microfoni o tenere d'occhio le distanze. Più di tutto, non si sono potute avere le famiglie al proprio fianco.

Eppure ciò non ha rovinato la festa: i giovani erano ordinati e felici e si sono fermati anche dopo il lancio del tocco a chiacchierare.

Fuori dal tunnel,  il coraggio di ritrovarsi per la scuola così provata dalla pandemia. In queste ore per celebrare la fine di un anno, domani per lavorare insieme. Sempre più in presenza, è il sogno, anzi la determinazione generale, perché è ciò che è mancato, terribilmente. 

Un atto non di ribellione distruttiva, bensì di presa di consapevolezza: possiamo convivere anche con questo nemico, purché ciascuno sappia rispondere pensando anche all'altro. Una libertà non ritrovata, ma conquistata, ci spinge fuori dal tunnel.

Fuori dal tunnel, ragazzi!

IL VIDEO

Marilena Lualdi

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