/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 05 maggio 2021, 12:51

Busto, Chiara Guzzo: «Previsto ennesimo scempio sulla città»

La candidata sindaco alle prossime amministrative di Busto per La Sinistra Chiara interviene sui fondi ottenuti dalla città all'interno dei bandi di rigenerazione urbana. La bocciatura del piano alle Nord è totale

Chiara Guzzo in una mattina al mercato di Busto

Chiara Guzzo in una mattina al mercato di Busto

La candidata sindaco alle prossime elezioni amministrative di Busto, Chiara Guzzo, interviene sui fondi ottenuti dalla città (15 milioni nel piano di riqualificazione dell’area delle Nord) all'interno dei bandi di rigenerazione urbana.

«In realtà – sottolinea la candidata di “La Sinistra Chiara” - si tratta di risanare una ferita, mai ricucita, urbanisticamente prodotta dalla presenza delle Ferrovie Nord, nell’asse Milano-Novara, che tracciava una linea netta di demarcazione tra la città di Busto, il centro storico di Busto e le altre cittadine che sono state accorpate in maniera non poco indolore, come Sacconago e Borsano».

Chiara Guzzo, tornando alla stretta attualità ed ai finanziamenti ottenuti, pone alcune domande. «È proprio questa la soluzione al problema, una pioggia di denari senza, in realtà, un minimo ragionamento su quello che può essere un possibile sviluppo della città stessa? Questa spesa può rispondere alla grande questione dell’identità che questa città deve avere? E Busto, nonostante questo rinnovamento dato dalla “Rigenerazione urbana” sarà in ogni caso e comunque destinata ad essere città dormitorio della grande metropoli?». E ancora: «Questo investimento in quale piano della Regione Lombardia si inserisce e, soprattutto, qual è la logica programmatoria che vi è dietro, se così si può dire?».

Poi la stoccata. Per “La Sinistra Chiara”, «la rigenerazione dell'area mercato non è altro che l'ennesimo scempio sulla città. In cambio di un ampliamento del verde scompare, o almeno non appare, lo spazio dedicato al mercato, servizio indispensabile ai cittadini di Busto, in cambio di un po' di verde e dell'ennesimo parcheggio multipiano, probabilmente poi dato in gestione a terzi, per trarne utili, forse, o restare sottoutilizzato, come il recente parcheggio del Tribunale o il non lontano parcheggio di via Dante (che riporta ad anni di contenziosi legali ed esborsi da parte delle casse comunali). Parcheggio multipiano che ovviamente non soddisfa l'idea di una città sostenibile o a chilometro zero, dove l'auto ancora diventa l'unico mezzo di trasporto efficace in una città in cui le arterie principali, così sature di smog, non sono altro che strumento divisivo e di separazione fra centro e periferie.

Per non parlare dell'edificio polivalente, che di utilità sociale non ha nulla se non la riproposizione della sede dei Molini Marzoli, in parte dismessa dall'Università dell'Insubria, ed ora raccoglitore, più che incubatore, di diverse realtà tra di loro incompatibili».

Per Chiara Guzzo la soluzione migliore sarebbe quella di «sfruttare questa opportunità di rigenerazione per creare veri spazi polivalenti, al servizio dei cittadini più fragili (disabili - anziani), e come luogo di ascolto e riunificazione fra diverse generazioni (extrascuola, centro di aggregazione e tempo libero) che possano avere degna collocazione, senza dover ricorrere alla benevolenza dei privati o gravare ancora una volta sulle famiglie, come questa pandemia ha insegnato».

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore