Ci sono gesti che fanno bene. Che raccontano lo spessore umano delle persone. Che costituiscono un esempio. Uno di questi lo ha compiuto Marco Amelia, allenatore del Livorno, allo stadio Speroni. Al termine della partita con la Pro Patria, il mister, si legge in una nota del club biancoblu, «…prima di salire sul pullman per tornare in Toscana, si è munito di scopa e paletta per pulire e lasciare nelle migliori condizioni lo spogliatoio “Ospiti”». Un’azione che non è passata inosservata, tanto da essere definita, dall'Aurora Pro Patria 1919, un “gesto da Campione del Mondo”.
Qualche tempo fa erano stati i calciatori del Giappone, freschi di eliminazione dal Mondiale in Russia per mano del Belgio, a tirare a lucido lo spogliatoio. La delusione cocente si era trasformata in un segno di civiltà e rispetto, sostanziato anche in un biglietto lasciato allo stadio. Diceva, semplicemente, “grazie”.
Dal canto suo, Amelia è andato anche oltre, visto che non ha fatto mancare il suo saluto al supertifoso biancoblu, Daniele De Grandis. Pro Patria e Livorno hanno pareggiato, due a due. Amelia ha giocato una partita a parte. E ha segnato una doppietta. Grazie.