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Busto Arsizio | 23 marzo 2021, 19:25

«Ridare vita a piazza San Michele»

Il candidato sindaco del Pd Maurizio Maggioni interviene sulla questione rotatorie a Busto Arsizio

Maurizio Maggioni

Maurizio Maggioni

Una rotonda sul dibattito, a Busto. Interviene il candidato sindaco del Pd Maurizio Maggioni su questo tema caldo: «Il primissimo studio sul traffico urbano a Busto Arsizio, prima ancora che vi fosse l’obbligo di legge di  stendere il Put, indicava alcune rotonde, oltre che le piste ciclabili, come soluzioni per un traffico  di qualità urbana. Da allora (siamo negli anni 87 e 88) sono passate molte consigliature e solo ora sembra che alcune soluzioni possano affermarsi, comunque tra molteplici difficoltà e resistenze». 

Il riferimento è all'«annuncio ripetuto dall‘assessore Rogora di realizzare una rotatoria (lunga) tra piazza San Michele e piazza Manzoni», che - sottolinea - «propone alcuni interrogativi che non riguardano il traffico veicolare e pedonale al cui miglioramento fa riferimento la proposta». 

Secondo Maggioni, l'obiettivo fondamentle è «recuperare logiche di vicinato e di vita sociale che le trasformazioni degli ultimi decenni hanno distrutto, trasformando la piazza Manzoni in un percorso di attraversamento veloce di autoveicoli e la piazza San Michele in una piattaforma generalmente deserta».  Il candidato ancora rimarca: «Il problema non è solo viabilistico ma urbano nel senso più ampio del significato: occorre recuperare spazi che diano vitalità e prospettiva agli affacci degli edifici  e migliorino la qualità residenziale e commerciale del vicinato. Mi auguro che l’analisi delle soluzioni  avvenga nel modo più adeguato a valorizzare questi aspetti urbani».

L'analisi si sposta sulla rotonda al tribunale: «Ha determinato un miglioramento  degli  spazi circostanti che sono stati un poco più fruibili, solo perché l’attraversamento pedonale è stato più agevole; piazza Manzoni e piazza San Michele  sono un valore  potenziale per la loro storica centralità di quartiere che impone di non sottovalutare alcun intervento di trasformazione». Questo, conclude, deve essere prospettato urbanisticamente: «Ciò vale in generale per ciascuna ipotesi di rotatoria che può essere valida oppure negativa solo nel contesto in cui si inserisce e si realizza». 

Redazione

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