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Politica | 23 dicembre 2025, 10:53

Comunità montane, Iametti: «Enti strategici, dare loro nuova centralità e slancio istituzionale»

Il vicepresidente della Provincia di Varese ed esponente di Forza Italia: «Evitare riforme che rischino di spogliare ulteriormente i territori montani di strumenti di governo e rappresentanza»

Comunità montane, Iametti: «Enti strategici, dare loro nuova centralità e slancio istituzionale»

Giacomo Iametti, vicepresidente della Provincia di Varese ed esponente di Forza Italia, interviene in merito al futuro delle Comunità Montane e ai progetti di riforma che le riguardano.

Nel dibattito sul futuro degli enti territoriali è indispensabile riportare al centro il ruolo delle Comunità Montane e, in particolare, di quelle presenti sul nostro territorio.
Le Comunità Montane rappresentano da anni un presidio fondamentale per le aree interne e montane: coordinano servizi, valorizzano risorse ambientali e sociali e garantiscono una visione d’insieme su territori complessi e spesso fragili.

È bene ricordare che questi enti hanno già subito nel tempo significativi ridimensionamenti, che ne hanno progressivamente indebolito funzioni, risorse e capacità di incidere sulle scelte strategiche.
Per questo motivo è necessario difenderne la centralità ed evitare riforme che rischino di spogliare ulteriormente i territori montani di strumenti di governo e rappresentanza. Al contrario, serve una vera riforma migliorativa che rafforzi le Comunità Montane e ne rilanci il ruolo istituzionale.

Quando si parla di partecipazione democratica, però, è fondamentale intendersi sul significato: non una partecipazione formale o limitata, ma una partecipazione reale, che garantisca una rappresentanza effettiva sia delle maggioranze sia delle minoranze. In questo senso, il coinvolgimento dei Consigli comunali dei Comuni aderenti deve prevedere la presenza e il ruolo di entrambe le componenti politiche, affinché il confronto sia autentico e le decisioni siano il frutto di un dibattito ampio e trasparente.

Esistono evidenti parallelismi con il sistema delle elezioni provinciali: anche in quel caso, l’allontanamento dalla partecipazione diretta ha contribuito a indebolire il legame tra istituzioni e cittadini. Ripensare il modello delle Comunità Montane in chiave più democratica, con il coinvolgimento delle assemblee comunali e delle loro diverse espressioni politiche, significherebbe riportare sul tavolo i problemi reali dei territori e dare voce a chi li rappresenta quotidianamente.

In questo percorso di riflessione, Forza Italia ha già avviato un confronto politico e istituzionale sul tema, promuovendo il dibattito non solo a livello locale ma dialogando anche con amministratori e rappresentanti di altre province lombarde.
Un lavoro che nasce dall’ascolto dei territori e dalla volontà di costruire proposte condivise, capaci di rafforzare gli enti intermedi senza impoverire la partecipazione democratica.

È doveroso riconoscere che le Comunità Montane, nonostante le difficoltà e i continui tagli, continuano a fare molto per i territori. Proprio per questo meritano di essere rafforzate e non ulteriormente svuotate. Una riforma che riduca ancora una volta spazi di partecipazione e confronto rischierebbe di incidere negativamente sulla qualità dei processi amministrativi e sulla coesione delle comunità locali.

Difendere le Comunità Montane significa difendere i territori, la loro capacità di autodeterminarsi e una partecipazione democratica vera, pluralista e rappresentativa.

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