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Lettere | 13 dicembre 2025, 17:49

Nigeria: mentre il mondo attende il Natale, migliaia di cristiani vivono nell’incubo

Lettera sulla tragedia del Paese africano: dal 2009 ad oggi, le vittime si stimano in oltre 125.000, con 19.000 chiese distrutte

Nigeria: mentre il mondo attende il Natale, migliaia di cristiani vivono nell’incubo

Mentre ci prepariamo a celebrare il Natale, simbolo di pace e speranza, in Nigeria si consuma una tragedia silenziosa: migliaia di cristiani uccisi, rapiti, villaggi devastati, chiese ridotte in cenere. Gruppi armati e milizie continuano a seminare terrore, approfittando di un contesto di instabilità e di una risposta statale insufficiente.

Secondo i dati più recenti, nel solo 2025 sono stati uccisi oltre 7.000 cristiani e quasi 8.000 rapiti. Dal 2009 ad oggi, le vittime si stimano in oltre 125.000, con 19.000 chiese distrutte. Tra gli ostaggi, 300 persone – studenti e insegnanti di una scuola cattolica – languono da mesi nei campi delle milizie, in condizioni disumane. Numeri che parlano di una crisi umanitaria senza precedenti, che non può essere ignorata.

Questa violenza non è solo religiosa: è una miscela esplosiva di estremismo, conflitti etnici e lotta per le risorse. Ma il risultato è lo stesso: comunità cristiane cancellate, famiglie spezzate, bambini costretti alla fuga. Il Natale, che per milioni di persone è luce e speranza, per loro è solo paura e sopravvivenza.

Un appello alle istituzioni italiane e alla comunità internazionale

Mercoledì. durante il Consiglio Comunale di Busto Arsizio, il collega Rogora ha posizionato sul proprio banco una piccola rappresentazione della Natività. È chiaro che siamo d’accordo e lo diciamo da tempo che ora più che mai è necessario non perdere occasione per ricordare quali sono le nostre origini e le nostre tradizioni. Sarebbe stata l’occasione giusta per portare questo messaggio, ma per impegni personali già comunicati non ho potuto essere presente. Lo faccio oggi, con ancora più forza: non possiamo accogliere il Natale nell’indifferenza.

Chiediamo al Governo nigeriano di intervenire con decisione: protezione delle comunità, processo ai responsabili, giustizia per le vittime. E alla comunità internazionale – Unione Europea, Onu e Stati Uniti – di non voltarsi dall’altra parte, ma di attivare aiuti concreti, pressione diplomatica e supporto alle vittime.

Chiediamo al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, di farsi promotore di un’iniziativa forte e concreta presso le autorità nigeriane e nelle sedi internazionali: pressione diplomatica, sostegno umanitario e difesa della libertà religiosa. L’Italia deve essere in prima linea per fermare questa tragedia.

Anche Papa Leone XIV, nel suo recente Angelus, ha richiamato l’attenzione sulla Nigeria, esortando il governo locale a garantire “una vera libertà religiosa” e a liberare gli ostaggi, tra cui sacerdoti e insegnanti. Questo appello non può cadere nel vuoto. 

In questo tempo di Natale, siamo chiamati a riscoprire il vero significato della pace: non un silenzio che ci rende indierenti, ma un impegno concreto contro ogni forma di violenza. È tempo di agire.

Il Natale è pace, ma è anche attesa: attesa gioiosa della venuta di nostro Salvatore Gesù Cristo, luce che illumina il mondo e abbraccia ogni cuore con amore e che ci apre alla speranza e alla salvezza. 

Fiore Emanuele Juri, Ferrario Giuseppe, Moschitta Giovanna, Fiore Daniele

Lettera firmata

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