Politica | 11 dicembre 2025, 08:13

Bilancio approvato a Busto in un clima natalizio. Fairplay con l’opposizione e in maggioranza fila tutto liscio

Sono bastate tre ore e mezzo al Consiglio comunale per dare il via libera al bilancio di previsione. Dopo le scintille in commissione tra sindaco e maggioranza, non ci sono stati altri colpi di scena. Antonelli ha ringraziato la minoranza per «l’opposizione normale», riferendosi all’ostruzionismo che la Lega sta portando avanti a Varese, da cui ha preso le distanze. E Pedotti (Pd) ha scherzato: «Vi manca di tentare di far diventare Busto co-capoluogo di provincia»

Bilancio approvato a Busto in un clima natalizio. Fairplay con l’opposizione e in maggioranza fila tutto liscio

Sono bastate tre ore e mezzo al Consiglio comunale di Busto Arsizio per approvare il bilancio di previsione. Nulla a che vedere con quello che sta accadendo a Varese, dove l’ostruzionismo della Lega sta bloccando i lavori dell’assise. Ben diverso, rispetto al capoluogo, l’approccio della minoranza bustocca, in questo caso di centrosinistra: il clima nella sala esagonale di Palazzo Gilardoni è stato di grande fairplay. O molto natalizio, se si preferisce. Tanto che anche il sindaco Emanuele Antonelli ha ringraziato per l’opposizione «normale». E Paolo Pedotti del Pd ha scherzato: «A questa amministrazione manca di tentare di far diventare Busto co-capoluogo di provincia».

Ma a seguito del durissimo scontro in commissione (leggi qui), gli occhi erano puntati soprattutto sulla maggioranza. Dopo la lite tra il sindaco e Massimo Rogora, consigliere del suo stesso partito (Fratelli d’Italia), ma anche con Forza Italia, mercoledì sera tutto è filato liscio. Anzi, da Rogora sono arrivate solo carezze per gli assessori.

L’assessore al Bilancio: «Esempio di buona politica»

Per l’assessore alla partita Alessandro Albani, questo bilancio «racconta una scelta chiara». Vale a dire quella di «amministrare con responsabilità senza chiedere sacrifici ai cittadini». Anche in un «contesto economico difficile – ha proseguito – abbiamo mantenuto ferme le nostre priorità: non aumentare le tasse, tutelare le famiglie e continuare a investire nella città. Non tocchiamo l’Irpef, non modifichiamo l’Imu, non appesantiamo i servizi a domanda individuale. Eppure i risultati ci premiano: entrate stabili, investimenti significativi su scuole, strade, parchi e sicurezza». Un bilancio che per l’assessore rappresenta «la dimostrazione concreta che la buona politica esiste e porta risultati concreti per tutta la comunità».

«Fatte tante cose grazie al Pnrr. E adesso?»

Ciascun assessore, compreso il sindaco Antonelli in qualità di delegato alle Opere pubbliche, ha relazionato sul proprio settore di competenza.
«La nostra città è da sempre molto attiva con i suoi amministratori e anche questa è stata una fase positiva», ha riconosciuto il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni, attribuendone però i “meriti” in particolare al Pnrr. «Un fattore di grande possibilità di investimenti e un invito alla costruzione di politiche, che però sta finendo». In sostanza, si è fatto sì tanto, ma che fare ora dopo il Pnrr? Questo in sintesi il senso dell’intervento di Maggioni.

Pnrr contro cui, ha osservato Santo Cascio (Progetto in Comune), «alcuni partiti seduti in questa assise avevano lanciato strali dicendo non c’era bisogno di fondi europei» (per lo stesso motivo il dem Pedotti parlerà di «incoerenza politica positiva per la città»). E per Cascio avere i conti a posto non è sufficiente: «Il rischio è avere un’operazione riuscita ma il paziente morto». «Il paziente è vivo e vegeto, pronto a fare le gare. Ho lasciato una Provincia sana e intendo lasciare comune sano», replicherà Antonelli.
«Si parla di venire incontro alle spese delle famiglie, ma alcune categorie, soprattutto il ceto medio-basso, è penalizzato da questo bilancio», ha detto Pedotti, riconoscendo a sua volta che «c’è un impegno della giunta, ma è importante fare in modo che i cittadini possano partecipare e dare il loro feedback sulle iniziative».
Pedotti, che è anche segretario cittadino del Pd, nel suo ultimo intervento dirà con una «battuta» che «il sindaco ha una visione molto positiva. Si sta chiudendo un mandato consiliare, a questo punto vi manca solo di provare far diventare Busto co-capoluogo con Varese». «Dipendesse da me accetterei subito», ha risposto Antonelli. 

E se da Cinzia Berutti (Pd) sono arrivate osservazioni e domande puntuali su alienazione delle aree agricole, illuminazione e fondi allo sport, dopo la lite col sindaco in commissione, Massimo Rogora ha riservato solo carezze alla giunta (non scontato visti i precedenti). Sarà stato il presepe allestito sul proprio banco (leggi qui), fatto sta che sono arrivate solo parole al miele per lo stesso Antonelli e per tutti gli assessori, a eccezione di Matteo Sabba, che non ha menzionato (una dimenticanza perché l'assessore era collegato da remoto?).

Fairplay e maggioranza compatta

In un clima natalizio, Antonelli ha ringraziato la minoranza: «A Busto avete sempre fatto un’opposizione “normale”. In altre città si è fatto qualcosa che non condivido e che fa perdere tempo». Un evidente riferimento alla miriade di emendamenti ostruzionistici presentata dalla Lega a Varese.
Ovviamente l’opinione del sindaco si discosta da quella dell’opposizione: «Dite che tutto è stato fatto grazie al Pnrr. Dopo saremo disperati? No, il Pnrr è sempre un grosso debito, non sono contento di questi soldi. Certo, ne abbiamo approfittato, ma è un debito che dovranno restituire i figli dei nostri figli. E la sciagurata legge del Superbonus 110% ha fatto ancora più danni». E comunque «su 105 milioni di opere, ne abbiamo usati 30 dal Pnrr, gli altri soldi sono arrivati da contributi regionali e ministeriali, che ci saranno sempre. Se faremo altri buoni progetti, continueremo ad avere questi fondi».

Compatta la maggioranza. Paolo Geminiani (Fratelli d’Italia) ha definito il bilancio uno «strumento con una visione concreta della Busto del presente e del futuro». E ha ringraziato i consiglieri delegati (sono Roberto Ghidotti, Alex Gorletta, Orazio Tallarida e lui stesso), sottolineando in generale importanza del ruolo dei consiglieri.
Marco Lanza (Forza Italia), dopo essersi complimenti con l’opposizione, ha osservato che «è emerso l’ottimo lavoro dell’amministrazione. Le chiacchiere stanno a zero: questa è l’amministrazione del fare, come nel primo mandato Antonelli». Simone Orsi (Lega) ha posto l’accento sui «conti in ordine, con valutazione rating più alta di quella dello Stato italiano». Il tutto con una grande «disponibilità di sindaco e assessori», ha rimarcato Roberto Felli (lista Antonelli).

Al momento del voto, dai banchi della minoranza arriva l’astensione di Gianluca Castiglioni (Busto al Centro) e Giuseppina Lanza (Popolo, Riforme e Libertà). Contrari Pd e Progetto al Centro. Poi spazio a panettone e spumante per tutti.

Riccardo Canetta

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