Quando Lucia scende dall'auto e scorge il gioioso movimento alla pasticceria Chiara di Olgiate, quasi non ci crede: tutta quella gente, i rami della sua famiglia, sono lì per lei, per i suoi cento anni. E c'è pure Emanuele Antonelli, il sindaco di Busto Arsizio, città dove lei conduce la sua vita ancora in modo autonomo (rione San Michele), andando anche a fare la spesa.
Una festa che emoziona profondamente Lucia Crespi, nata appunto a Busto il 7 dicembre 1925. Diverse generazioni arrivano a renderle omaggio, abbracciarla (e domani ci sarà un bis con un pranzo) e condividere questo momento di pura felicità. Allora prima la consegna degli omaggi da parte del Comune, le foto e quindi a tavola dove arrivano le prelibatezze con torta finale di Fabio Longhin. Lucia accoglie tutti con i suoi occhi azzurri che brillano: è nata sordomuta, ma comunica senza problemi con la sua lucidità e il suo cuore.
«Voi avete tanto da insegnarci, auguri cara Lucia» le dice il primo cittadino. Accanto a lui, l'assessore Chiara Colombo, che è fiera nipote di questa neo centenaria capace di mandare un messaggio potente con la sua storia. Lucia ha studiato, ha realizzato camicie su misura per una vita. Non si è sposata, pur avendo tanti pretendenti, anche perché papà Antonio (che a sua volta raggiunse l'invidiabile traguardo di 101 anni) era molto severo di fronte a chi gli chiedeva la mano della sua unica figlia.
Oggi Lucia è qui, circondata da tanto amore, felice di vedere tutti i componenti della famiglia attorno a sé. Non ha un segreto da raccontare (mangia tutto, beve volentieri il vino e ha sempre lavorato, appunto), o meglio lo svelano quegli occhi pieni di energia e di luce come sussurra il suo nome.
