Parcheggio comodo, ampio, apprezzato. Ma anche vulnerabile al degrado e, oggi, lambito da uno spazio verde che, per ora, è un punto di domanda. È l’identikit dell’area di sosta in vicolo Landriani e dei suoi paraggi. Dopo tanti anni passati a languire, lo spiazzo registra coefficienti di riempimento all’apparenza soddisfacenti. Non solo, le tariffe sono più basse rispetto ad altre soluzioni vicine al centro, chi deve raggiungere la Ztl facilmente lascia lì la propria auto, a maggior ragione nei giorni dell'affollamento per shopping ed eventi natalizi. Un viavai che rende ancora più evidenti le magagne del posto.
La prima è riconducibile al cantiere interrotto, causa fallimento di un'impresa edile, dell’immobile tra vicolo Caravella, piazza Cristoforo Colombo, via Zappellini e, appunto, vicolo Landriani. In passato le presenze indesiderate negli ampi spazi abbandonati erano ricorrenti: persone verosimilmente straniere che pernottavano nella struttura ma anche ragazzini che apparivano alle finestre affacciate su via Zappellini. Si arrivò alla scoperta di un cadavere, esattamente cinque anni fa, nelle pertinenze del complesso. Le operazioni per la messa in sicurezza hanno risolto alcuni dei problemi peggiori: oggi robuste reti metalliche bloccano gli accessi al condominio. Non altrettanto si può dire per il debole recinto che delimita le immediate vicinanze. A nulla sembrano servire risistemazioni, catene e lucchetti: qualcuno, lì, vuole proprio entrare. Sposta, sfonda, danneggia. I rifiuti visibili dalla strada e dallo stesso parcheggio fanno pensare a bivacchi notturni, estemporanei. La precarietà delle barriere, rotte, con brandelli di rete sporgenti e poco visibili di notte, pone problemi per l’incolumità delle persone, dal ragazzino in cerca d’avventura al meno innocente frequentatore notturno che oltrepassa il recinto.

Da lungo tempo è in pessimo stato anche la breve scalinata di accesso al parcheggio, sulla sinistra per chi entra. Si sgretola da anni mentre la ringhiera che la costeggia è piegata, monca, con uno spuntone sospeso nel nulla. Anche in questo caso, l’inciampo di un passante al momento sbagliato potrebbe produrre conseguenze come minimo dolorose. Sul lato opposto dell’ingresso c’è la rampa per sedie a rotelle, passeggini, persone con difficoltà motorie. In questo caso il problema è esclusivamente estetico, con (brutti) graffiti che corrono lungo l’intero percorso.

Infine c’è l’area verde in fondo al parcheggio. Messa in ordine nei mesi scorsi (il progetto originale prevedeva l'apertura di un varco anche su via Gavinana) sembra piacevole, complessivamente è ordinata e promettente. Ora come ora risulta apprezzata più che altro da un nutrito stormo di piccioni.
Lo spazio, a dispetto del cancello aperto e di una frequentazione anche umana evidente, non sembra destinato a una fruizione immediata. Non ci sono cartelli con gli orari di apertura né con informazioni, per esempio, sui divieti da rispettare. Appena dentro, alcune bottiglie di birra lasciate a terra fanno intuire party simili a quelli che avvengono nelle pertinenze del condominio incompiuto. Meritano una menzione speciale i cestini della spazzatura. Non sono dotati dei sacchi neri per poter essere svuotati con facilità, come se il loro utilizzo non fosse ancora previsto. Ma ovviamente i bidoncini sono pieni di piccoli rifiuti e sacchetti per le deiezioni canine. Può mancare il classico utilizzo improprio? Ovviamente no, già si vedono i primissimi abbandoni di spazzatura domestica: dove c'è un cestino, ormai, ci sono i pattumeros. Parco (forse) chiuso, cestini (di sicuro) colmi.
























