Uno degli argomenti più sentiti durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Marnate, che si è svolta nella serata di giovedì 27 novembre, è stato quello che ha riguardato la possibilità di dare vita ad un Comando unico di Polizia Locale sovracomunale.
A dare il via al dibattito un’interrogazione del gruppo “Qui, per esserci”: «Abbiamo recentemente letto sulla stampa alcune dichiarazioni del consigliere Anastasi - ha spiegato Maria Elisabetta Galli - che riguardo il comando unico ha riferito che il percorso è già tracciato, ma richiede cautela e in Valle Olona si è già attuato un percorso per ottimizzare le risorse. Sappiamo che questo tema era uno di quelli più sentiti all’interno del vostro programma elettorale, quindi vorremmo avere ulteriori informazioni su quali siano le vostre intenzioni e quali i passi intrapresi in merito, anche alla luce della vostra decisione di assumere un nuovo Comandante».
A rispondere alla capogruppo di minoranza è stato proprio il consigliere delegato Vincenzo Anastasi: «Il nostro progetto - ha sottolineato Anastasi - non riguarda un comando unico, ma una convenzione con i comuni di Gorla Minore e Gorla Maggiore per i soli servizi esterni sul territorio; ogni comune, dunque, manterrà il proprio comando, la propria autonomia e il proprio comandante, senza ulteriori oneri economici. Successivamente, anche grazie al necessario potenziamento degli organici, lo scopo è quello di riuscire ad implementare i servizi giornalieri; per essere efficace, però, questo accordo deve essere raggiunto le amministrazioni che ricadono sotto la stazione dei Carabinieri di Gorla Minore, in modo tale da avere in servizio sul territorio, come auspicato anche dal Prefetto, una pattuglia dei Carabinieri e una della Polizia Locale».
Il consigliere, poi, ha affrontato anche la possibilità di istituire un comando unico, spiegando che «può rappresentare un obbiettivo futuro - ha proseguito Anastasi - probabilmente più efficace, ma, qualora si raggiungesse un accordo, richiede tempi lunghi, almeno due anni; per questo motivo ci siamo orientati sulle convenzioni, più semplice e attuabile in tempi brevi. La creazione di un comando unico presuppone scelte forti da parte delle amministrazioni, come la rinuncia alla gestione diretta, la perdita del comandante e un minor controllo politico amministrativo, priorità non sempre aderenti alla volontà dei singoli comuni, con il rischio che vi siano disparità tra grandi e piccoli».
Una risposta che non ha convinto del tutto la capogruppo Galli: «Di queste convenzioni non ho ancora visto nessuna traccia, mi auguro che arrivino, perché è già passato un anno e mezzo e non ho ancora visto niente di concreto, mi auguro di poterle vedere in tempi brevi».
Anche il consigliere Luca Vergani, che da sempre è uno dei più grandi sostenitori della possibilità di unificare le Polizie Locali del territorio, ha voluto condividere alcune considerazioni: «Abbiamo perso il tema principale - ha rimarcato Vergani - che è quello del comando unico e del distretto di Polizia Locale; certo, questo a meno che non ci siano le risorse necessarie per assumere altri agenti, ma abbiamo entrate sempre minori, quindi come facciamo a offrire servizi per la tutela della sicurezza a tutti i cittadini? Il comando unico nasce per poter accedere alle risorse che la Regione mette a disposizione nei bandi destinati ai comandi a più unità, e a noi al momento interessa rafforzare il nostro organico, ma a livello di singolo comune questo non è possibile».
«La convenzione di cui parlate è un passo verso la costruzione del comando unico – ha ribadito Luca Vergani – che è più efficiente e capillare sul territorio, quindi è necessario partire da un tavolo con gli altri sindaci per poter lavorare per questo risultato, facendo loro capire che la sicurezza non ha colore e bandiere di partito, maggioranza o minoranza, la sicurezza è la tutela del territorio nell’interesse del cittadino. A questo dobbiamo pensare».
Il consigliere, poi, ha concluso il suo intervento chiedendo alla maggioranza se è a favore ad un passaggio al comando unico in maniera graduale, richiesta a cui il sindaco Marco Scazzosi ha risposto: «È già stato detto nel corso della discussione, potrebbe essere il risultato, ma bisogna vedere gli altri cosa ne pensano».
Il resto della seduta ha visto l’approvazione della “modifica del regolamento comunale per la disciplina sull’addizionale comunale all’IRPEF e la determinazione delle aliquote e della soglia di esenzione”, durante la quale l’assessore esterno Roberto Pozzoli ha spiegato che «si è deciso di togliere l’aliquota fissa e sono sati riattribuiti gli scaglioni. Questo anche in base a quello che è la normativa vigente e a quanto stabilito dalla Costituzione, che dice che ogni cittadino partecipa in modo progressivo al pagamento delle imposte; abbiamo quindi voluto dare una progressività anche all’addizionale IRPEF e cercato di abbassare il carico fiscale dei cittadini, aumentando anche il reddito imponibile esente a 13 mila euro».














