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Economia | 25 novembre 2025, 17:40

YES: un indicatore socioeconomico di competitività per i giovani

In Italia, i redditi netti dei giovani lavoratori continuano a essere inferiori alla media europea, riducendo l’attrattività del Paese e alimentando fenomeni migratori. A questo si sommano forti disparità territoriali e un persistente divario di genere che richiedono politiche mirate e coraggiose

Un momento della tavola rotonda

Un momento della tavola rotonda

I giovani, risorsa fondamentale per la crescita, l’innovazione e il rinnovamento del Paese. Eppure, in Italia non riescono a raggiungere una maturità, intesa come indipendenza economica e creazione di legami stabili oltre la famiglia d’origine, prima dei 40 anni, mentre altrove avviene già dai 25-30 anni (Danimarca, Paesi Bassi e Germania). Va un po’ meglio per chi risiede nel Nord Italia con un indice medio simile a quello dei coetanei europei.

Se ne è parlato martedì 25 novembre 2025 alla LIUC nel corso dell’evento “YES – Youth Enhancement Score: la bussola per ricostruire la prospettiva dei giovani” in cui è stata presentata la ricerca dell’Ufficio Studi LIUC, ,diretto dalla professoressa Chiara Gigliarano e realizzata in collaborazione con FSI, EY ed AIFI e la collaborazione di Confindustria Giovani Imprenditori in cui, oltre a un’analisi dei dati, è stato fornito YES, strumento utile a misurare il benessere e le prospettive dei giovani e ad orientare le politiche pubbliche. Perché diventare adulti sia una condizione normale e garantita a tutti. 

L’incontro è avvenuto con la partecipazione di imprenditori, Accademia e istituzioni, Presenti, tra gli altri, Maria Anghileri, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria e le Rettrici dell’Università degli Studi di Milano, dell’Insubria e di IULM. 

Dichiara il Rettore della LIUC Anna Gervasoni: “Le Università devono fare la loro parte dando ai giovani gli strumenti per poter affrontare al meglio le sfide del futuro, facendosi altresì portavoce nei confronti delle istituzioni perché ci siano le condizioni per trattenere i nostri migliori talenti in Italia”. 

I Neet in Italia nel 2023 sono circa il 18% dei giovani 15-35 anni (rispetto al 10,5% in Germania, al 6,3% dei Paesi Bassi, al 12,9% in Francia, al 13% in Spagna) con forti differenze territoriali. Nord e Centro sono in linea con altre nazioni Ue (12% nel Nord-Est e nel Nord-Ovest, 13,8% al Centro), mentre Sud e Isole sfiorano il 30%. 

Le differenze di genere sono fortemente legate al ruolo di caregiver (22,3% di Neet tra le giovani donne contro il 14,5% dei giovani maschi); si riducono significativamente se escludiamo dalla categoria dei Neet i caregiver: 15,7% per le femmine e 14,2% per i maschi. 

Mercato del lavoro instabile e con salari bassi, costi di affitto o acquisto di una casa non sostenibili, welfare insufficiente, difficoltà a fare impresa: sono le carenze del sistema Italia che impediscono la maturità dei giovani o li spingono ad espatriare. Il 40% dei giovani under 35 è impiegato in forme contrattuali precarie e negli ultimi 10 anni il flusso annuo di giovani laureati che lasciano l’Italia è più che raddoppiato, passando dai 12 mila del 2013 ai 29 mila nel 2023 con una perdita di circa 3 miliardi di euro nell’ultimo anno per il costo di formazione dei giovani emigrati. Veneto, Lombardia, Lazio sono le principali regioni di partenza; Germania, Svizzera e Spagna le destinazioni scelte più gettonate.

Le prime motivazioni per cui si lascia l’Italia sono l’offerta di lavoro all’estero (32%) e la mancanza di opportunità in Italia (27,4%) con il quasi 39% di giovani che ritengono molto improbabile un rientro.

Tra gli occupati si riscontra un differenziale retributivo marcato rispetto ai giovani coetanei europei. Il reddito netto annuo medio di un laureato italiano nel 2023 – a parità di potere d’acquisto – si attesta appena sotto i 18mila euro, contro i quasi 29mila euro di un laureato tedesco (e gli oltre 33mila di uno svizzero).

L’accessibilità economica alla casa ossia la capacità di prendere in affitto o acquistare una casa in base al proprio reddito disponibile, è un altro ostacolo per i nostri giovani. 

L’Ufficio Studi LIUC ha calcolato la percentuale di reddito che gli under 35enni dovrebbero destinare al pagamento dell’affitto nelle principali città europee. A Roma e Milano, ad esempio, un giovane dovrebbe destinare fino al 92% del reddito mensile per affittare un appartamento con due camere da letto, 77% a Venezia, 75% a Roma. Se vuole acquistare con mutuo un appartamento, un giovane può comprare 13 mq a Milano, 16 mq a Roma.

C’è poi la difficoltà ad avviare nuove imprese, molto sviluppata invece, per esempio nei Paesi Bassi (13,69% nel 2023) con un ecosistema favorevole all’imprenditorialità in tutte le fasce d’età. In Italia si osserva un netto miglioramento nell’ultimo biennio (8,33 % nel 2023) dopo il crollo nel 2019 – 2020.

In alcune regioni della Penisola è più facile fare impresa per i giovani rispetto che in altre: la Lombardia è al primo posto, seguita da Trentino-Alto Adige e Lazio. Complessivamente, il Nord-Ovest e il Nord-Est registrano i punteggi più elevati. Tra le regioni del Sud, emerge il posizionamento positivo della Campania, che occupa il quinto posto nazionale per la capacità di coinvolgimento diretto dei giovani in attività imprenditoriali.

Per misurare in modo integrato l’attrattività dei territori italiani nei confronti delle giovani generazioni, l’Ufficio Studi LIUC ha elaborato lo YES – Youth Enhancement Score, un indice sintetico che considera una media ponderata di variabili legate a opportunità occupazionali, capacità di generare reddito, accessibilità abitativa, imprenditorialità e benessere soggettivo. 

Uno strumento per misurare il benessere e le prospettive dei giovani, identificare situazioni di deprivazione e individuare sfide comuni in contesti diversi. Uno strumento utile per valutare l’efficacia delle politiche pubbliche e capire come le condizioni di accesso all’età adulta stiano cambiando. 

Secondo l’indice YES l’Italia risulta ultima nella classifica dei Paesi europei considerati per opportunità del mercato del lavoro e reddito, con una netta dicotomia tra Nord, Centro, Sud e Isole nella capacità di essere territori attrattivi per i giovani.

Comunicato Stampa

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