La tradizione culinaria bustocca torna protagonista con la quinta edizione della "Settimana della Cucina Bustocca", in programma dal 7 al 16 novembre. L'iniziativa, organizzata è come sempre dal Magistero dei Bruscitti di Busti Grandi con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio, coinvolgerà ventuno ristoranti, tra Busto, Varesotto e Altomilanese.
Sono gli elementi del gruppo guidato da Edoardo Toia, con il loro mantello rosso, i supereroi in difesa di una parte così saporita e invitante della bustocchità. La cucina è uno degli aspetti con cui è più facile tramandare le tradizioni, anche se è soggetta a cambiamenti e mutazioni di cui nemmeno ci rendiamo conto. Se faceste un salto nel passato a 40 anni fa, nella ricetta della carbonara non trovereste di certo la "carbocrema" né il guanciale croccante, invenzioni (condivisibili o meno che siano) dettati dall'evoluzione della cucina ma anche dalle mode del momento. Ma i bruscitti no, sono rimasti fedeli a loro stessi, proprio per merito del Magistero e del loro modo di "coccolarli" e divulgarli, accogliendo la gente e invitando tutti ad assaggiarli.
Un'edizione dal sapore speciale, che coincide con il 50° anniversario della fondazione del Magistero (1975-2025), l'obiettivo, come detto poco fa è riscoprire e tramandare "il cibo di una volta, dei ricordi, delle emozioni". In quei dieci giorni lo si potrà fare direttamente nei locali che portano avanti questo prezioso patrimonio e che proporranno nei loro menù Bruscitti, ovviamente, le Polpette con le verze, il Risotto e luganega e la Cassoeula.
L'obiettivo, come spiega il maestro del Magistero, Edoardo Toia, va oltre la semplice celebrazione. «L'iniziativa ha l'obiettivo di diffondere e apprezzare una volta di più i nostri piatti tipici», afferma. «La speranza è che questa settimana serva a far sì che queste ricette vengano cucinate non solo durante l'evento, ma che la tradizione rimanga viva e sempre più radicata. Non vogliamo limitare tutto a una sola settimana».
Una filosofia che si riflette anche nella scelta di non imporre un prezzo fisso ai menù. «Non c'è un prezzo concordato - chiarisce Toia - perché ogni locale ha la sua identità e la sua offerta. La qualità del servizio e il contesto sono diversi, e in questo modo ogni ristoratore può valorizzare al meglio la propria proposta, senza essere vincolato».
L'iniziativa ha già dimostrato negli anni di lasciare un segno: diversi ristoratori, visto il successo riscontrato, hanno deciso di mantenere stabilmente in carta alcuni di questi piatti o di organizzare serate a tema anche al di fuori del periodo della manifestazione. Un segnale tangibile di come la tradizione possa diventare un motore per la ristorazione locale. «L'augurio», conclude il presidente, «è che ci sia un riscontro positivo sia per il pubblico, che speriamo apprezzi, sia per i ristoratori, in termini di coperti, incassi e pubblicità per i loro locali».
A fare da prologo alla settimana gastronomica sarà, come di consueto, il "Dì dei bruscitti". La fortunatissima manifestazione, che ogni anno richiama centinaia di buongustai, si terrà giovedì 6 novembre nei saloni di MalpensaFiere, fungendo da grande evento di apertura e inaugurazione ufficiale della kermesse culinaria.













