Sta suscitando un cordoglio sincero quanto diffuso la scomparsa di Emanuele Traietta. Radici al Redentore, 58 anni, studi all’Itc Montale di via Pozzi, responsabile commerciale in un’azienda tedesca, lascia la moglie, Cristina, un figlio, Giacomo, i fratelli Enrico, Ermanno e Antonella. È Enrico a spiegare il motivo di una commozione così ampia: «Emanuele non ha mai ricoperto incarichi pubblici, nello sport o nella politica. Ma ha sempre frequentato Busto, veniva da un mondo e da una mentalità per cui si andava in centro, c’erano ancora le compagnie, quelle numerose, e ci si trovava lì, di persona, guardandosi negli occhi».
Un mondo in parte perso, sostituito da tastiere e schermi, nel quale Emanuele ha lasciato un segno. «Un po’ – continua il fratello – era conosciuto nel mondo dello sport. Perché gli piaceva, lo seguiva, a tutti i livelli. Praticamente fino all'ultimo si è vantato di essere stato tra i primi a capire che Sinner sarebbe diventato fortissimo, ha iniziato a tenerlo d'occhio precocemente (sorriso, Ndr). Poi, per ragioni di famiglia, era noto tra chi praticava il basket. E l’atletica, alla San Marco. Gli piaceva il ciclismo. È stato uno sportivo a sua volta, anche con interessi particolari, come l’arrampicata».
Passioni che si aggiungevano a quella per la cultura: «Seguiva gli eventi jazz. E il Baff, che ha frequentato dalle prime edizioni. Memorabile, per lui, l’arrivo in città di Francis Ford Coppola. Ma il motivo per cui tutti lo ricorderanno è un altro. Semplice. Era socievole. Sorridente. Questo era il suo modo di porsi, di incontrare. Sarà ricordato così».
Emanuele Traietta riposa nella Casa Funeraria «Le Origini-Mismirigo» di viale Sicilia. Il funerale avrà luogo domani, 25 ottobre, alle 15.30, nella chiesa del Redentore, preceduto dal rosario.










