Il crollo parziale di un edificio fatiscente in Piazza Carroccio a Villa Cortese, avvenuto lo scorso 30 settembre, scatena un duro scontro politico tra l'opposizione e l'amministrazione comunale. La caduta di detriti sulla strada ha reso necessaria l'emissione di un'ordinanza che vieta il parcheggio nell'area, innescando la protesta del consigliere Daniele Crespi (NuovaMente Villa) e la pronta replica del sindaco Alessandro Barlocco.
A innescare la polemica è una nota di Crespi, esponente di Fratelli d'Italia, che accusa l'amministrazione di immobilismo. Ricordando un suo «alert lanciato a settembre 2024» e un'interrogazione del maggio successivo, il consigliere afferma che «purtroppo nulla è cambiato, anzi la situazione è decisamente peggiorata». La questione, sottolinea, riguarda l'incolumità pubblica e il danno economico per i commercianti della zona. Crespi si sente «preso in giro dal Sindaco, che in consiglio comunale, solo pochi mesi fa, ha sempre dichiarato che la situazione dell'immobile fosse sotto controllo». Oggi, invece, ci si ritrova con «una piazza in sostanza inagibile e uno spettacolo che definire imbarazzante è un complimento», conclude il consigliere, minacciando di portare la problematica in «altre sedi istituzionali».
Pronta la replica del sindaco Alessandro Barlocco, che respinge fermamente le critiche e chiarisce i limiti di intervento del Comune su una proprietà privata. «Rispedisco al mittente le parole forti che ha usato» esordisce il primo cittadino. «Il destinatario del presunto non intervento non può essere il Comune. Non ci sentiamo assolutamente di aver agito con ottusità perché, anzi, anche in questo caso, non appena si è verificato il distaccamento di una parte della canna fumaria, siamo intervenuti prontamente su indicazione dei Vigili del Fuoco».
Barlocco entra poi nel dettaglio delle azioni intraprese, spiegando che proprio i Vigili del Fuoco «hanno stabilito la necessità di una messa in sicurezza, alla quale è seguita l'ennesima ordinanza da parte nostra che ingiunge al proprietario privato di intervenire». Il sindaco ribadisce quindi la distinzione delle responsabilità: «Questa non è un'inerzia da parte del Comune, ma della proprietà privata, alla quale è già stato più volte ordinato di provvedere al decoro e alla pulizia dei luoghi».
Infine, Barlocco smonta l'intenzione di Crespi di rivolgersi ad altre autorità. «Ogni atto e ordinanza emessa nel tempo vede già coinvolti gli organi superiori, Prefettura in primis. La questione, quindi, è già all'attenzione delle sedi competenti». Riguardo alla mancata demolizione, il sindaco precisa che gli stessi Vigili del Fuoco «non hanno ravvisato gli estremi per procedere, altrimenti l'avrebbero eseguita loro stessi». La conclusione è netta: «Se l'immobile fosse di proprietà comunale, chiaramente non saremmo in questa situazione. Purtroppo non lo è».