Il 21 settembre 1990, durante la prima festa di Comunità Giovanile, Francesco Mancinelli tenne un concerto su invito di Giovanni Blini, fondatore dell’associazione di vicolo Carpi.
Esattamente 35 anni dopo, domenica 21 settembre, il cantautore tornerà a Busto Arsizio per presentare il proprio libro “Generazione 78”, che contiene un capitolo dedicato proprio all’esperienza di CG. «Sarà l’occasione per riscoprire il passato e guardare al futuro», spiega Francesco “Checco” Lattuada, tra i fondatori dell’associazione insieme a Blini.
Alle 19, sul palco a presentare il libro con l’autore, insieme al “Checco” ci sarà Nicolò Mascheroni, ma sono attese anche altre “vecchie testimonianze” di CG. Seguiranno alle 20 la cena comunitaria e alle 21.30 il concerto.
«Con Giovanni – racconta Mancinelli – ci eravamo conosciuti alle Feste del Fronte della Gioventù (Spoleto 1988 - Assisi 1989). Lui giovanissimo, io già abbastanza stagionato anche se non ancora trentenne. Con quella chitarra sempre appresso già raccontavo e descrivevo "il decennio precedente", ma non solo con le nostre ballate e la nostra musica. Ormai divagavo brillantemente tra Guccini, De Andrè, Branduardi, Battiato, Vecchioni... Insomma a quelle feste ero il Juke box anni '70, il Camer-agno post-settanttotino, tutto kefhia e profondo radicalismo antioccidentale, molto influenzato da Pasolini, Gramsci e dalla Nuova Destra, anche se considerato da sempre organico alle formazioni romane della Destra Radicale ed alle sue esperienze e quindi dalla dirigenza ben "guardato a vista"».
Il cantatore ricorda che Blini gli parlò «dell'idea di svincolare l'attività del Fronte della Gioventù di Busto dando vita a qualcosa di più allargato, di ibrido, di evoluto. Provare ad interagire con il territorio, con le sue realtà giovanili, ampliare il confronto. La musica era uno strumento adatto, era la chiave e quindi mi invitò per quella prima festa di fondazione della Comunità Giovanile chiedendomi appunto di presentare qualcosa di diverso dalla musica alternativa». Mancinelli portò un recital dal titolo “Alla ricerca dell’Arca”, dedicato a «tematiche ambientaliste, autodeterminazione dei popoli, lotte sociali, immaginari di crisi condivisi, insomma l'estrema sinistra della Destra Radicale. Con quell'immaginario ci andavo a nozze».
Con Blini «ci rivedemmo alla Festa di Siracusa a fine settembre del 1990 ma gli "Dei spesso dispettosi" ci aspettavano al varco. Giovanni morì in quel maledetto incidente e ci sentimmo tutti orfani. Ma il suo progetto grazie a Francesco Lattuada, la sorella Elena e il padre Vittorio prese le ali e spiccò il volo. La Comunità divenne il centro nevralgico dei Festival musicali giovanili della zona e generazione dopo generazione alimentò il progetto di Giovanni».