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Busto Arsizio | 09 settembre 2025, 11:28

«Studiate per essere liberi»: nel nome di Angioletto, quattro borse di studio per crescere cittadini consapevoli

Consegnati i riconoscimenti istituiti grazie al lascito di Castiglioni, cittadino benemerito, sopravvissuto ai campi di sterminio e testimone di pace. Dalla cerimonia al Tempio civico un messaggio forte: cultura, memoria e responsabilità per costruire il futuro

Anche quest’anno, gli Amici di Angioletto e il Comitato Amici del Tempio civico hanno attribuito quattro borse di studio finanziate con un lascito di Angioletto Castiglioni, il cittadino benemerito sopravvissuto all’orrore dei campi di sterminio e testimone di pace, da sempre convinto dell’importanza della cultura e dell’istruzione per i giovani.

Una tradizione iniziata nel 2013 che negli anni ha già coinvolto 50 ragazzi: ieri, al Tempio civico Sant'Anna, alla presenza del sindaco Emanuele Antonelli, dell’assessore alle Politiche educative Chiara Colombo e dell’assessore alla Cultura Manuela Maffioli, il riconoscimento è stato consegnato a Sara Assafa, Giorgia Esposito, Yassin Izakane e Kevin Marri, indicati dagli insegnanti delle medie De Amicis tra tutti gli alunni diplomati a giugno come meritevoli del riconoscimento.

«Queste borse di studio valgono molto di più visto quello che Angioletto ha subìto nella sua vita» queste le parole del sindaco, dopo l’intervento di Ernesto Speroni che ha raccontato ai ragazzi le vicende di Castiglioni, reduce dai campi di sterminio. 

«Non manco mai a questa giornata, tengo molto a farvi o complimenti e a dirvi che sono orgoglioso di voi. Angioletto voleva che i ragazzi studiassero per capire meglio la realtà e così ha pensato a queste borse di studio. Dovete continuare così, comportatevi sempre bene, aiutate i compagni in difficoltà e crescete come buoni cittadini, ne abbiamo bisogno» ha affermato Antonelli.

«Questa borsa è un investimento nel vostro futuro, è la base per la vostra crescita. Continuate a studiare, perché solo così potrete essere liberi di scegliere - ha sottolineato Colombo che ha evidenziato la presenza di un nonno tra i parenti dei ragazzi -. Ascoltate gli anziani anche se è difficile, è più facile ascoltare i social, ma fatelo perché con la loro esperienza potranno indicarvi la strada. E da Angioletto dobbiamo imparare l’umanità, la base per la costruzione di una comunità attiva». 

«Non a caso uno dei premi che vi sono stati consegnati oggi è un oggetto culturale, un libro, lo strumento che ci può aiutare a recuperare il valore delle parole. A volte le parole rischiano di svuotarsi di senso, parlo della parola pace, evocata oggi ricordando Angioletto, che corre purtroppo questo pericolo. Recuperare il valore delle parole significa ritrovare la libertà di pensiero per dire di no quando non condividiamo idee e atteggiamenti. Vi auguro quindi di avere una libreria ben fornita e che sul vostro comodino ci sia sempre un libro aperto» ha detto Maffioli.

I ragazzi potranno iniziare dai due libri che sono stati consegnati insieme alla borsa di studio: “Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak e 
Berlino 1936. La storia di Luz Long e Jesse Owens” di Giuseppe Assandri.

Redazione

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