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Sport | 07 agosto 2025, 14:30

L’INTERVISTA. Progetto Ma.Go.: il basket che unisce quattro comuni, educa e guarda al futuro

«Siamo pronti per la Serie B Interregionale» dice il presidente Alberto Tomasich «ma il vero salto è nella gestione e nell’attenzione alle famiglie. Dopo cinque anni siamo una squadra unica». Oltre 1.500 tesserati, un palazzetto che diventa cuore pulsante e un modello sociale, ambientale e sportivo che cresce insieme al territorio

Alberto Tomasich, ideatore e presidente del progetto Ma.Go.

Alberto Tomasich, ideatore e presidente del progetto Ma.Go.

C’è una società, in Valle Olona, dove il basket è molto più di uno sport: è un progetto sociale, educativo e ambientale che unisce quattro comuni, centinaia di famiglie e oltre 1.500 tesserati. È il Progetto Ma.Go., nato nel 2020 dall’unione tra Asd Draghi Gorlazy e Us Marnatese Basket, e diventato nel 2022 una vera polisportiva, con l’ambizione (e la concretezza) di essere un punto di riferimento per tutto il territorio.

Oggi Ma.Go. è una galassia viva, animata da 40 istruttori, una prima squadra appena salita in Serie B Interregionale, centri minibasket e un’attività giovanile che abbraccia tutte le età. A Olgiate Olona, il PalaMaGo è diventato il cuore pulsante di un’idea più grande: realizzare un villaggio sportivo, dove convivano campi da basket, beach-volley e aree per attività extra-sportive.

Ma la vera anima di Progetto Ma.Go. non si ferma al risultato sul campo (LEGGI QUI). La società è tra le poche ad aver adottato un modello ESG, integrando sostenibilità ambientale e inclusione sociale nella propria missione quotidiana. Abbigliamento ecologico, riduzione della plastica, riuso informatico, educazione e sport come alleanza con le famiglie: ogni scelta è pensata per costruire una comunità forte, consapevole e aperta al futuro. A guidare questo ambizioso percorso ci sono Alberto Tomasich e Valerio Giani, ideatori e presidente e vice-presidente del progetto, affiancati dal General Manager Antonio Fagotti.

Presidente Tomasich, andiamo per ordine e gradi e partiamo dalla prima squadra neo-promossa in B Interregionale, il quarto livello cestistico nazionale...

«Sicuramente è una sfida entusiasmante. È ciò che volevamo affrontare e, ora che l’abbiamo raggiunta, ci pone di fronte a un impegno che deve necessariamente essere elevato, adeguato e all’altezza della categoria.

Ci siamo: siamo pronti. Le sfide organizzative non mancano, anche se paradossalmente il campionato, dal punto di vista logistico, sembra perfino più semplice rispetto allo scorso anno. Le trasferte più lunghe saranno a Pavia e Cremona, ma 13 squadre su 15 sono lombarde, e una delle due piemontesi gioca a Vanzaghello.

Il vero salto, però, è nella gestione. Anche se si tratta di una sola categoria di differenza, cambia tutto. Cambia il rapporto con i giocatori, perché quasi tutti sono seguiti da un procuratore. Cambiano le esigenze: gli allenamenti diventano quattro più quelli al mattino, e chi arriva da fuori chiede anche l’alloggio. Lo staff tecnico è stato confermato, con l’aggiunta di Claudio Negri, che ha lasciato la canotta da giocatore per indossare i panni da assistant coach della prima squadra in Serie B.

Per noi è tutto nuovo: per esempio, avere uno staff sanitario strutturato, con una figura dedicata che una volta a settimana sarà a disposizione sia della prima squadra sia delle giovanili. Un servizio in più anche per le famiglie, che così avranno un primo riferimento medico in caso di infortunio. L’obiettivo è educare anche i genitori: per ogni problema fisico non si agisce più in modo disorganizzato, ma si parte da qui, affidandosi prima di tutto al medico della società, che saprà consigliare i passi da seguire».

Poi ci sono le giovanili in costante crescita, sempre più identitarie e parte integrante di un progetto che si espande e mette radici solide in quattro comuni della Valle Olona...

«Oggi contiamo circa 1.500 tesserati, tra prima squadra e settore giovanile. Stiamo diventando davvero numerosi, e proprio per questo - con una prima squadra che si affaccia a un campionato così importante e prestigioso - mai come ora sentiamo il bisogno di rafforzare i pilastri su cui si fonda tutto il nostro progetto. Colgo l’occasione per ringraziare sinceramente quei giocatori che, per motivi personali o lavorativi, non hanno potuto affrontare la Serie B Interregionale ma hanno scelto comunque di restare con la DR1 (Divisione Regionale), mettendosi a disposizione dei più giovani, come veri esempi da seguire. Penso a figure preziose come Alessandro Arui e Federico Passerini.

Abbiamo ben 12 squadre giovanili, che diventano una trentina se consideriamo anche il minibasket. La nostra presenza si estende su quattro comuni: Marnate, Gorla Maggiore, Olgiate Olona e Solbiate Olona, dove abbiamo rinnovato con entusiasmo l’accordo con Panta Rei per la gestione della loro sezione basket, rafforzando ancora di più le nostre radici sul territorio».

E poi c’è la vostra nuova (da un anno e mezzo) e tanto desiderata “casa” a Olgiate Olona, il PalaMago...

«Se la parte interna del palazzetto è, grosso modo, completata, per quella esterna interverremo nei prossimi mesi. La Serie B Interregionale può tranquillamente giocare qui: uno dei requisiti richiesti era il parquet, che abbiamo già installato nella scorsa stagione, a nostre spese.

Per quanto riguarda l’area esterna, stiamo iniziando a lasciare spazio alla fantasia, per immaginare come valorizzarla al meglio. Di certo realizzeremo campi da basket e da beach volley all’aperto, così da rendere l’ambiente ancora più dinamico e multifunzionale.

Abbiamo in gestione il palazzetto per dieci anni, e stiamo valutando, insieme all’amministrazione comunale, la possibilità non solo di estendere la durata della convenzione, ma anche di ampliare gli spazi a disposizione. Uno dei nostri desideri è il recupero degli spogliatoi dell’ex campo da calcio: ambienti che, per dimensioni e struttura, si presterebbero perfettamente a diventare la nostra sede di rappresentanza e il punto di riferimento per tutte le riunioni. Lo spazio non manca, e sarebbe una risorsa preziosa per l’intera organizzazione. A partire da settembre, inoltre, contiamo di avviare il bar interno, che sarà gestito direttamente da noi, con personale selezionato all’interno della nostra società».

Del resto, Progetto Ma.Go. traccia le linee guida del futuro. La società ha infatti adottato un modello ESG (environment, social, governance) integrato nello sport...

«Questo è un ulteriore passo che stiamo cercando di compiere, perché fin dall’inizio il nostro è sempre stato un modello alternativo. Quando abbiamo deciso di creare il Progetto Ma.Go. insieme ai Draghi Gorlesi, sembrava quasi impossibile superare la storica rivalità e il campanilismo tra le comunità. Oggi, però, faccio fatica a distinguere chi viene da Gorla Maggiore e chi da Marnate: alla fine, ne è valsa davvero la pena. In un momento come questo, o costruisci collaborazioni solide, oppure rischi di non andare avanti.
Siamo partiti nel 2020 e, nonostante la pandemia, abbiamo lanciato subito un camp estivo. Dopo più di cinque anni, posso dire con certezza che oggi siamo una realtà unitaria, un’unica squadra».

Questo modello, oggi, si arricchisce di una particolare attenzione verso l’ambiente, la sostenibilità e la ricerca di partnership improntate a valori condivisi con tutti gli sponsor....

«All’interno del nostro desiderio di proporre un modello diverso, abbiamo individuato alcuni progetti legati alla sostenibilità, sia dal punto di vista ecologico, che sociale e gestionale.
Uno degli interventi più immediati è stato realizzato grazie a Near Chimica, uno dei nostri partner, che ha sviluppato prodotti specifici per trattare le magliette dei nostri camp estivi. Questi trattamenti rendono le magliette più facili da lavare e più veloci ad asciugare, oltre a proteggerle da macchie e odori sgradevoli. Ciò permette alle famiglie di risparmiare tempo e risorse, riducendo il numero dei lavaggi necessari.
Un altro obiettivo importante è quello di rendere il nostro palazzetto plastic-free. Inoltre, collaboriamo con “Digital Sherpa” (Massimiliano De Cinque) per inserirci nel suo percorso di riuso e rigenerazione delle apparecchiature informatiche, contribuendo così a ridurre gli sprechi tecnologici.
Dal punto di vista gestionale, ci stiamo orientando verso un concetto di bilancio sostenibile, con l’obiettivo di trasformare Progetto Ma.Go. in un progetto in grado di auto-mantenersi.
Cerchiamo di instaurare vere e proprie partnership con i nostri finanziatori. Per esempio, ogni intervento di manutenzione o installazione - come quello sugli impianti di riscaldamento o condizionamento - prevede che una quota venga riconosciuta come sconto sulle quote delle famiglie, creando un circuito virtuoso di benefici condivisi».

Alessio Murace

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