La ferrovia che collegherà il Terminal 2 di Malpensa alla linea del Sempione è sempre più vicina al traguardo: entro la fine dell’anno, infatti, i lavori dovrebbero concludersi, consegnando un’infrastruttura destinata a cambiare l’accessibilità allo scalo lombardo. Ma insieme al cantiere, si muove anche un intervento forse meno visibile ma di portata storica per l’ambiente: la decostruzione di aree dismesse e la loro rinaturalizzazione, coordinata dal Parco del Ticino.
Il primo lotto, quasi tre ettari di terreno a Gallarate, ospita oggi capannoni e manufatti abbandonati, recinzioni arrugginite e pavimentazioni ormai inutilizzabili. Sarà questo il cuore del più grande progetto di decostruzione mai intrapreso dall’ente Parco, sostenuto da Ferrovienord con un investimento di 3,4 milioni di euro.
«Non ci siamo limitati a dare indicazioni - ha dichiarato il presidente del Parco del Ticino, Ismaele Rognoni - ma ci siamo assunti in prima persona la responsabilità di realizzare ogni fase di questo intervento. È un passaggio complesso, che però ci consente di restituire permeabilità al suolo e di riportare qui, dove oggi domina il degrado, prati e nuovi boschi. La nostra speranza è che questo progetto possa diventare un esempio, spronando altre realtà a investire nella decostruzione e nel recupero delle aree compromesse».
I fabbricati presenti sul lotto saranno interamente rimossi non appena termineranno le operazioni di bonifica già in corso, e si punta ad affidare i lavori entro l’anno, con conclusione stimata per i primi mesi del 2026. In seguito, l’area verrà inizialmente sistemata a prato, per poi essere progressivamente rimboschita.
Accanto a Gallarate, altre aree a Casorate Sempione, Somma Lombardo e Cardano al Campo sono in fase di studio per future compensazioni ambientali, fino a coprire l’intera somma stanziata.
Pier Antonio Rossetti, presidente di Ferrovienord, ha ribadito l’importanza strategica dell’opera ferroviaria: «Il nuovo collegamento rappresenta un tassello essenziale per migliorare la mobilità del territorio e servire al meglio l’aeroporto di Malpensa. La collaborazione con il Parco del Ticino è garanzia di un equilibrio tra infrastruttura ed esigenze ambientali».
Il progetto, ribattezzato “MXP-AT Railink”, prevede 4,6 km di nuovo binario elettrificato verso Gallarate e un raccordo di 1,1 km con la linea Milano-Domodossola, completando l’accessibilità ferroviaria dello scalo da nord e alleggerendo il traffico su rotaia a livello regionale e transfrontaliero.
Ma, come sottolinea Rognoni, la vera sfida non è solo spostare i passeggeri più velocemente: «Occorre compensare il consumo di suolo con interventi coraggiosi, che tolgano cemento e restituiscano natura. In questo senso - conclude - ci stiamo muovendo ben oltre i nostri compiti istituzionali, per lasciare un segno concreto di rigenerazione ambientale».