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Economia | 03 giugno 2025, 16:07

I “6000 euro in tre anni” di Varese stanno facendo parlare tutta l’Italia

I giornali nazionali, in primis il Corriere della Sera, poi le radio e le tv: il bando annunciato dal presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello per incentivare i giovani a trasferirsi e lavorare nella nostra provincia è diventato l’argomento del giorno

I “6000 euro in tre anni” di Varese stanno facendo parlare tutta l’Italia

Il Corriere della Sera, con un’intervista a firma di Claudio Del Frate.

E a cascata tanti altri. Altri giornali, come il Messaggero e Fanpage, ma anche televisioni e radio.

La Varese che “offre 6000 euro in tre anni” a chi sia interessato a trasferirsi e a lavorare nella sua provincia sta facendo parlare e scrivere tutta Italia.

L’idea era stata lanciata - informalmente, durante un convegno di Confapi - l’altro giorno dal presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello, il quale - più precisamente - aveva parlato di un bando pronto a essere promulgato, “Vieni a vivere a Varese” il titolo, che offrisse degli incentivi per i giovani lavoratori intenzionati a trasferirsi nel territorio varesino per essere impiegati in un azienda locale con un contratto anche a tempo determinato.

Il contributo - 6000 euro in 3 anni appunto - verrebbe erogato sotto forma di voucher spendibili nelle aziende artigianali e commerciali del territorio, in modo da creare oltretutto un virtuoso circolo economico.

Oggi sul Corsera Vitiello ha ribadito gli spunti che hanno partorito l’idea: «Non troviamo gli specialisti di cui abbiamo bisogno e questo nonostante in provincia di Varese funzionino due università e gli Istituti tecnici garantiscano ai diplomati un tasso di assunzione immediato del 94%. Ma ogni 10 giovani che si laureano qui, 4 scelgono di spostarsi altrove».

Nell’articolo si ricorda come il Varesotto sia il terzo territorio in Italia per densità di aziende per chilometro quadrato e che, nonostante questo, soffra la concorrenza della Svizzera, della Germania e persino di Milano: «L’"una tantum" che mettiamo sul piatto vuole essere una sorta di narrazione aggiuntiva. A chi sceglie di venire a Varese diciamo: c’è un territorio che si occupa di te, ti offre un lavoro ma anche servizi, ambiente, qualità della vita. Siamo in una competizione a livello globale, dobbiamo trovare soluzioni» ha aggiunto il numero uno della Camera di Commercio.

Varese, rammenta sempre il Corriere, non è peraltro la prima città italiana a muoversi sulla strada degli incentivi per rimpolpare il proprio “capitale umano” e invertire la tendenza al depauperamento demografico e della forza lavoro: nel pezzo anche gli esempi di Bologna, di Genova e dei bandi per il ripopolamento dei piccoli paesi adottati da varie Regioni.

Redazione

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