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Gallarate | 20 maggio 2025, 21:20

VIDEO - "Remigration Summit" al Condominio: l’opposizione di Gallarate sfida sindaco e maggioranza con una mozione

«Chi fa della paura e della rabbia uno strumento politico va isolato»: i capigruppo di minoranza Pignataro (Pd), Gnocchi (Ocg) e Coppe (CèV) chiedono trasparenza sull’evento del 17 maggio e accusano l’amministrazione di avere legittimato idee in contrasto con la Costituzione

Le minoranze hanno presentato la mozione davanti al Teatro Condominio Vittorio Gassman

Le minoranze hanno presentato la mozione davanti al Teatro Condominio Vittorio Gassman

È davanti al Teatro Condominio “Gassman” che questa sera i capigruppo di minoranza del Consiglio comunale di Gallarate Giovanni Pignataro (Partito Democratico), Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate) e Cesare Coppe (Città è Vita) hanno simbolicamente presentato una mozione durissima contro l’evento noto come “Remigration Summit”, ospitato lo scorso 17 maggio nella struttura comunale.

La mozione, già depositata e destinata ad approdare in aula, prende le mosse da un principio chiaro: «Il Teatro Condominio è una struttura pubblica che può essere concessa solo per scopi teatrali, culturali o ricreativi compatibili con la sua natura». Secondo i firmatari, l’incontro organizzato da soggetti legati al movimento internazionale “Remigration”, alcuni dei quali noti per posizioni xenofobe, tra cui il danese Rasmus Paludan, respinto a Malpensa per ordine delle autorità italiane, viola apertamente i limiti previsti dalla legge e dalla Costituzione.

No a messaggi di odio in spazi pubblici

«La storia di Gallarate è radicata nei valori democratici – afferma la mozione – e ogni forma di sostegno, diretto o indiretto, a movimenti estremisti, xenofobi o che incitano all’odio deve essere rifiutata con fermezza. La nostra è una comunità aperta, solidale e inclusiva, e tale deve rimanere». Il testo denuncia anche il fatto che l’evento si sia svolto “a porte chiuse”, senza possibilità per i giornalisti o la cittadinanza di verificare i contenuti espressi. Una scelta giudicata inaccettabile per un incontro che ha avuto luogo in una sala pubblica, «...affidata senza trasparenza e senza alcun controllo».

Gnocchi interroga il sindaco Cassani: «Chi ha autorizzato cosa?»

Alla mozione si affianca un’interpellanza scritta presentata dal consigliere Massimo Gnocchi, che prende di mira direttamente il sindaco Andrea Cassani. Nel mirino, un’intervista rilasciata dal primo cittadino alla Televisione Svizzera Italiana (TSI), nella quale ha giustificato l’evento dichiarando: «È giusto che chiunque possa esprimere la propria idea politica, a maggior ragione se fanno un evento privato pagando la sala. A Gallarate ci sono state manifestazioni di sinistra, di estrema sinistra, di anarchici. Ci sta anche ci possa essere una manifestazione di ragazzi di destra».

«Bene – incalza Gnocchi – vogliamo sapere quando e dove si sono svolti quegli eventi citati dal sindaco. Sono stati anch’essi a porte chiuse, senza alcuna verifica da parte della stampa?». Inoltre, chiede conto delle idee espresse durante il Remigration Summit visto che «...il sindaco ha avuto accesso alla sala comunale interdetta ai giornalisti». Infine, domanda dettagli formali: chi ha prenotato la sala, a quale prezzo, con quale protocollo, e in base a quale articolo del contratto di concessione?

Una battaglia simbolica e politica

Quella della minoranza non è solo una denuncia amministrativa, ma un’azione politica dal forte valore simbolico. «Chi fa della paura e della rabbia uno strumento di propaganda – si legge nella mozione – va isolato. È nostro dovere ribadire i limiti invalicabili del dibattito democratico: la libertà di pensiero è garantita, ma non può sconfinare nell’apologia dell’odio».

Alice Mometti

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