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Sport | 27 maggio 2025, 19:08

100 km di cuore, testa e polmoni: Marta Magenta brilla al Passatore

All'esordio nella corsa podistica che porta da Firenze a Faenza, passando per gli Appennini, la trentenne fagnanese ha centrato il ventinovesimo posto tra le donne, il quarto tra le Under 35, un ottimo risultato nato allenandosi su e giù per la Valle Olona. «A 70km dalla fine ho attraversato un momento difficile, ma poi ho pensato a chi mi ha sempre sostenuta e ho chiuso in crescendo»

C'è la fatica di cento chilometri nelle gambe, la gioia di un traguardo sognato negli occhi e la consapevolezza di un'impresa nel cuore. Marta Magenta, trentenne di Fagnano Olona, ha scritto una pagina memorabile nella sua ancora giovane carriera podistica, chiudendo la mitica 100km del Passatore, da Firenze a Faenza, con un tempo eccezionale: 10 ore, 33 minuti e 14 secondi. Un crono che le è valso il 263° posto assoluto su oltre tremila partecipanti, il 29° tra le donne e, ciliegina sulla torta, un incredibile 4° posto nella sua categoria di età, le Under 35.

«Mi è sempre piaciuto correre» racconta Marta, che ama lo sport e gioca a calcio, nella Moriggia Gallarate. «Ho iniziato percorrendo 10 km, poi ho provato ad allungare la distanza, per vedere fino a che punto il mio corpo teneva. La scoperta della 100km del Passatore è stata una folgorazione: un anno fa mi sono posta l'obiettivo di arrivare al traguardo di questa gara così particolare. 

Cento chilometri, partendo da sotto il Duomo di Firenze e, dopo aver scavallato gli Appennini, arrivando a Faenza, in Romagna. Un traguardo ambizioso, preparato quasi interamente da sola, incastrando gli allenamenti con l'impegno calcistico, gli affetti e il lavoro. 

Tanti i chilometri percorsi su e giù per la Valle Olona, fino anche a percorrerne 70 in una volta sola, tra Marnate e Castiglione, avanti e indietro per arrivare a una distanza vicina a quella della gara che si è svolta nello scorso weekend, visti anche i dislivelli che caratterizzano i paesi disposti lungo al nostro fiume. 

Scavallare il Passo della Colla di Casaglia non è di certo semplice, soprattutto se la temperatura scende. Partiti verso le 15 dal centro del capoluogo toscano con più di 20 gradi, gli oltre tremila iscritti si sono inerpicati verso gli Appennini. Al via con la canotta da corsa, la trentenne ha poi dovuto indossato una felpa per far fronte ai 7 gradi del passaggio nel bosco e si è sempre nutrita con la sacca di carboidrati liquidi che aveva nello zaino. Ma i momenti difficili non sono mancati: «Ho tenuto un buon passo fino al trentaduesimo chilometro, poi le gambe si sono indurite e ho iniziato ad andare in crisi, soprattutto mentalmente» racconta Marta. La salita, il freddo, anche un pizzico di inesperienza fanno quasi desistere la fagnanese: «Ho attraversato un momento molto difficile, che avrebbe potuto compromettere tutto. La testa era partita. Ho pensato: “Come faccio a fare altri 70km?”. Ho cercato di calmarmi, aiutata anche dal calore del pubblico che assiste nei paesi attraversati dalla gara e con il supporto degli altri corridori che, se ti vedono in difficoltà, non esitano a incoraggiarti. Ogni 5km c'era un ristoro, ma la vera battaglia l'ho combattuta a livello mentale».

Al 40km, sulla salita più tosta, un amico di Tradate l'ha affiancata: «Ha corso con me per 8-9km di salita, mi ha aiutato tantissimo» Superato lo scoglio, Marta ha ritrovato il suo ritmo: «Fino al 50km ho tenuto il mio passo, gestendo i dislivelli dell'asfalto. Ho preso un ottimo ritmo, tanto che spesso non mi sono fermata ai ristori e ho superato tanti altri partecipanti. L'obiettivo era chiuderla in 11 ore, ma sono riuscita anche a scendere rispetto alle aspettative iniziali». Un finale in crescendo che, da neofita assoluta, senza una squadra a sorreggerla, l'ha portata a ottenere un risultato incredibile, quel 29° posto assoluto a livello femminile che è tutto tranne che banale. Ad attenderla, poco dopo l'1 e mezza di notte a Faenza, c'erano il compagno Silvano e il suocero Loris: «Ho pensato a loro e anche a chi mi seguiva da casa, come la mia famiglia: volevo finirla anche per loro, che mi hanno sempre sostenuta». 

Cronometro alla mano, è stata lei la migliore degli iscritti della nostra zona. Trecentroquarantatreesima è giunta l'olgiatese della Bumbasina Run Sarah Ravanello, 4° posto nella categoria 35-40. Posizione numero 516 per il solbiatese Francesco Franciamore, classe 1964, 702 per il bustocco Alessio Martinelli. L'hanno portata a termine anche l'altro “cittadino” Andrea Monaco, Girolamo Schiera da Gorla Minore, e, infine, Claudio Franceschi da Castellanza, giunto al traguardo dopo 17 ore e 23 minuti. 

Chapeu, Marta. Ma un grande applauso va a tutti quelli che hanno avuto la forza, fisica e interiore, di portarla a termine. 

Giovanni Ferrario

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