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Busto Arsizio | 24 maggio 2025, 17:31

Una vita per gli altri: l’addio a Olinda Mimma Ardini, donna di fede, eleganza e servizio

La comunità di Beata Giuliana ha salutato Olinda Mimma Ardini, vedova Olivato, con una cerimonia intensa e partecipata nella chiesa di San Luigi. Figura di riferimento per il Pasfa e per la caserma Nato “Ugo Mara”, è stata ricordata per la sua fede, eleganza e dedizione al prossimo

Una vita per gli altri: l’addio a Olinda Mimma Ardini, donna di fede, eleganza e servizio

Certe vite, anche nel loro silenzio quotidiano, fanno più rumore di mille proclami. Sabato pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di San Luigi, a Beata Giuliana, si è celebrato il funerale di Olinda Mimma Ardini, una figura tanto discreta quanto luminosa, il cui ricordo ha riempito la chiesa e i cuori di chi l’ha conosciuta.

Non è stato solo un addio. È stato un tributo corale a una donna che ha saputo vivere con grazia, determinazione e un raro spirito di servizio. Presenti alla cerimonia autorità militari, come il tenente colonnello Luigi Salvioli e il capitano Fabio Quaglia e rappresentanti dell’Associazione Pasfa, testimoni dell’impronta indelebile che Mimma ha lasciato nella comunità militare. 

La messa, celebrata da don Gigi Musazzi, ha avuto momenti di intensa commozione. Nell’omelia, il parroco ha ricordato Mimma come una donna dalla fede profonda, rimasta vedova in giovane età, capace però di affrontare la vita con dignità e sacrificio, crescendo i suoi figli con amore e forza. «È morta circondata dai suoi figli, come ha vissuto: nell’amore», ha detto don Gigi. Sempre curata, elegante, instancabile nel suo impegno per gli altri, Mimma è stata esempio di umanità e altruismo

Alla fine della funzione, ha preso la parola don Cesare Galbiati, cappellano della caserma Nato “Ugo Mara” di Solbiate Olona, a cui Mimma ha dedicato gran parte della sua vita associativa. «In caserma si vivono anche momenti difficili, ma Mimma era sempre pronta a rispondere con sensibilità e azione. Era un punto fermo, una presenza che dava conforto e speranza». 

Commovente anche il ricordo dell’Associazione Pasfa, che ha sottolineato l’eccezionalità del suo impegno: per ben tre volte presidente dell’associazione, per un totale di nove anni, unico caso in Italia. «Mimma era una persona speciale, guidata da una fede incrollabile, sempre sorridente, determinata, capace di coniugare in modo magistrale il ruolo di madre con quello di colonna associativa. Ha lasciato un’impronta profonda, non solo nel Pasfa, ma in tutti noi». 

Un gesto simbolico ha chiuso la cerimonia: il figlio Tito deporrà sull’urna contenente le ceneri della madre il libro “POW”, da lui scritto, in cui si narra la vicenda del padre, Guido, militare italiano, protagonista di una delle pagine più drammatiche e dimenticate della nostra storia: la battaglia di Cheren e la prigionia nei campi inglesi in Africa e in India. In quelle pagine, Mimma è più che un personaggio: è l’anima resistente di una famiglia, la donna che ha atteso, sofferto, amato e costruito.

Oggi, il suo esempio continua. Nella memoria dei suoi cari, nelle stanze della caserma, nelle pagine di un libro e nel cuore di chi sa che la grandezza, a volte, si nasconde nei piccoli gesti, nei sorrisi donati, nell’eleganza silenziosa di una vita spesa per gli altri.

Laura Vignati

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