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Politica | 21 maggio 2025, 22:00

Busto, il centrosinistra boccia il regolamento per le antenne: «Indicazioni generiche»

Pd e Progetto in Comune hanno votato contro il nuovo regolamento per l’installazione e il servizio degli impianti di telecomunicazione per telefonia mobile. Ecco perché

Busto, il centrosinistra boccia il regolamento per le antenne: «Indicazioni generiche»

Martedì sera il Consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento per l’installazione e il servizio degli impianti di telecomunicazione per telefonia mobile.
Partito Democratico e Progetto in Comune – dopo essersi visti respingere dalla maggioranza un cospicuo numero di emendamenti – hanno votato contro la delibera. In questa nota spiegano la loro posizione. 

I Comuni possono, se lo vogliono, indirizzare le scelte degli operatori al fine di “assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”, anche se non possono vietare le installazioni che siano rispettose delle disposizioni nazionali.

La minimizzazione delle esposizioni della popolazione costituisce un obiettivo importante in omaggio al principio di precauzione nella tutela della salute. Questo, insieme con l’obiettivo di un corretto insediamento territoriale ed urbanistico, impegna i Comuni, che vogliano definire facoltativamente un regolamento ad hoc, a prevedere tutte le più adeguate ed opportune, procedure, attività ed iniziative per permettere di aprire un confronto con gli operatori sulle scelte localizzative che possono di conseguenza essere modificate.

Il Regolamento approvato in Consiglio Comunale, in sostituzione di quello vigente, prevede indicazioni molto generiche e procedure che integrano e specificano solo in minima parte quelle già definite dalla legge nazionale: l’obiettivo di indirizzare gli operatori verso corretti insediamenti urbanistici e verso la minimizzazione degli impatti viene dichiarato ma praticamente disatteso.

Ad esempio, la definizione dei "siti sensibili" è così generica, ridotta ad un semplice elenco di nomi comuni (scuole e servizi sociali) che non permette di identificare anche le aree coinvolte in progetti di rigenerazione urbana, di trasformazione urbanistica e di progetti esecutivi, dove potrebbero essere insediati nuovi servizi. Non esiste alcuna mappatura dettagliata e preliminare che evidenzi questi siti. 

Lo scopo di limitare la collocazione di impianti in specifiche posizioni situate in prossimità di siti sensibili e luoghi frequentati da ricettori vulnerabili, viene dichiarato ma non trova riscontro in una specifica procedura.

Un regolamento comunale dovrebbe prevede una mappatura dettagliata delle aree preferenziali e di quelle che presenterebbero problematicità, con una definizione che ne permetta la preventiva conoscenza da parte degli operatori, degli Uffici comunali che dovranno poi applicare le procedure ed in generale dei cittadini.

Inoltre, Il Regolamento approvato non prevede una procedura specifica per la pubblicazione delle proposte di collocazione delle antenne e per la raccolta delle eventuali osservazioni dei cittadini e non consente di evidenziare problemi potenzialmente rilevanti che potrebbero esser argomento di confronto con le proposte degli operatori, poiché il Comune ritiene già sufficiente e adeguata la normale procedura di pubblicazione delle delibere all'Albo pretorio.  

Questo rappresenta una ulteriore conferma che il Regolamento approvato si limita a riaffermare le procedure e le norme già vigenti a livello nazionale, dimostrando l’incapacità della nostra Amministrazione nell’utilizzare un’opportunità di intervento a favore del territorio e dei cittadini, che si sono espressi in questa fase attraverso il contributo di Comitati, il cui senso di responsabilità dovrebbe essere premessa per un costante confronto futuro.

I Consiglieri del Gruppo del Partito Democratico e di Progetto in Comune

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