Sport | 20 maggio 2025, 18:30

“LookAut in campo”, di nuovo: i partecipanti al progetto ospiti di Juventus One a Pinerolo

Gli aspiranti calciatori del corso tenuto negli spazi del Gorla Minore Calcio hanno vissuto una giornata speciale nell’ambito del progetto di inclusione collegato alla Juve. Le fondatrici dello studio che ha dato il via all'esperienza: «È stata una festa di storie e sorrisi. Lavoriamo per scendere ancora sul terreno di gioco»

Un momento di gioco nel centro di Juventus One, nel riquadro la delegazione LookAut - Awareness is not enough

Un momento di gioco nel centro di Juventus One, nel riquadro la delegazione LookAut - Awareness is not enough

Invitati a Pinerolo da Juventus One, progetto di inclusione legato a Juventus Football Club, hanno risposto “presente”. Sono i giovanissimi partecipanti a “LookAut in campo”, il corso sportivo, sostanzialmente un avviamento al calcio, pensato apposta per i bambini rientranti nello spettro autistico, con una prima edizione, negli spazi del Gorla Minore Calcio, da tutto esaurito e completamente gratuita (ce ne eravamo occupati QUI).

A distanza di tempo dall’ultimo allenamento, buona parte della squadra, genitori al seguito, è partita alla volta della provincia di Torino per una trasferta con Federica Galli, Gala Galimberti Debora Traspedini (fondatrici di LookAut – Awareness is not enough, lo studio dal quale è partita l’iniziativa) e “la mister” Alessia Pellegatta. Al centro sportivo comunale di Pinerolo hanno vissuto, unico gruppo lombardo tra realtà provenienti dal Piemonte, un’impegnativa giornata di giochi e partite con i ragazzi di Juventus One.

Sul posto, uno staff preparato, coinvolgente, dal sorriso pronto, puntuale nell’introdurre le fasi di gioco con “storie sociali”, momenti di riepilogo e spiegazione che facilitano l’ambientamento e la partecipazione.

«È stata un’occasione preziosa per creare ponti tra realtà diverse, unendo sport e consapevolezza - tirano le somme le artefici di LookAut in campo - abbiamo visto sorrisi, ascoltato storie, stretto mani e sentito emozioni autentiche. Ringraziamo Juventus One per averci invitate e accolte. Soprattutto per avere creato uno spazio in cui ogni persona ha potuto sentirsi parte di una squadra, rispettata nella sua unicità».

Risultato finale, arricchito da gadget, pantaloncini e t-shirt della Juve: «Siamo tornate casa con una motivazione ancora maggiore per costruire percorsi inclusivi e significativi». I calciatori in erba già sperano che sia il preludio di una nuova stagione in campo.

S.T.


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