Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità questa mattina il progetto di legge per il riconoscimento della rilevanza sociale della celiachia.
Si tratta del primo provvedimento di questo tipo a livello nazionale, che intende potenziare gli strumenti di diagnosi, cura e attenzione ai pazienti celiaci, fornendo maggiori strumenti anche a ristoratori e mense.
Prevista anche l’istituzione dell’elenco regionale degli operatori della ristorazione che hanno eseguito i percorsi formativi.
A supporto della legge, il cui primo firmatario e relatore è l’esponente varesino della Lega Emanuele Monti, presidente della commissione Sociale, è stato stanziato un milione di euro nel triennio, a cui si aggiungeranno i fondi per gli screening pediatrici. «Prevede che andremo a triplicare questa cifra», sottolinea Monti.
Unanime il sostegno espresso durante la discussione in assise da parte di tutti i gruppi consiliari, al termine di un lavoro congiunto nelle commissioni Sanità e Sociale.
La soddisfazione di Monti
«Il provvedimento nasce un anno e mezzo fa per cercare, a vent’anni dalla legge nazionale, di portare il dibattitto sull’attuazione di azioni specifiche di carattere regionale, spiega Monti, ricordando che «la celiachia interessa 700 mila persone in Italia, oltre 150mila in Lombardia. Dati enormi, se pensiamo che solo un celiaco su tre è diagnosticato».
Con questa legge «vogliamo lavorare sul tema sanitario ma anche sull’impatto sociale. Abbiamo ascoltato le testimonianze di tanti bambini discriminati».
L’approvazione arriva a pochi giorni dal 16 maggio, Giornata mondiale della celiachia. «Quella data non sarà solo un momento simbolico ma di reale di sensibilizzazione sul territorio. Ci saranno tante iniziative che realizzeremo insieme con associazioni e sindaci per creare consapevolezza di questo importante percorso».
Per il leghista, «la legge farà scuola relativamente a tante patologie che necessitano di comunicazione, sensibilizzazione e promozione alla salute. Gli stanziamenti arrivano dal fondo sanitario nazionale. È un primo passo che spero porti a prendere delle risorse da investire sulla prevenzione di altre patologie».
«Esiste il rischio di isolamento e discriminazione dei pazienti – aggiunge il presidente del Consiglio regionale Federico Romani –. Le ingenti risorse testimoniano quanto la Lombardia sia concentrata sulla prevenzione. Un esempio di successo innovativo e da seguire per le altre regioni».
Le finalità e l’impegno
Leggendo i dieci articoli di cui si compone la legge, si trovano queste finalità: riconoscere la rilevanza sociale della celiachia; promuovere la conoscenza della patologia e dei suoi effetti in ambito sanitario, sociosanitario, sociale, familiare, ricreativo e lavorativo anche tramite la diffusione dei più recenti protocolli di diagnosi e cura; riconoscere e promuove l’associazionismo, il protagonismo delle associazioni dei pazienti e le attività di volontariato svolte in ambito regionale e finalizzate a sostenere i pazienti affetti da celiachia e le loro famiglie.
Per il perseguimento di queste finalità, la Regione istituisce la cabina di regia; raccoglie, analizza e monitora l’andamento dei dati relativi alla celiachia, tramite il registro regionale; riconosce il ruolo degli enti del terzo settore, del volontariato, degli oratori parrocchiali, dell’associazionismo sportivo e socioculturale, dei centri per la famiglia, quali componenti fondamentali per l’integrazione dei celiaci nella società.
Promuove inoltre campagne di informazione e sensibilizzazione per l’educazione sociosanitaria della popolazione, nonché attività informative, formative e di sensibilizzazione rivolte agli operatori sanitari e sociosanitari e l’inserimento della celiachia e della dieta senza glutine nei piani di formazione degli operatori della ristorazione.
La Regione si impegna inoltre a favorire l’introduzione di standard formativi e professionali all’interno dei percorsi di istruzione e formazione professionale e all'interno dell'attività didattica degli istituti professionali alberghieri o inerenti al campo della ristorazione.