Il Papa che chiama una mamma colpita dalla perdita più terribile. Una storia di dolore e di fede, perché Luca Re Sartù morì al ritorno dalla Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, a soli 24 anni (LEGGI QUI).
In quella chiesa traboccante di commozione e di affetto vennero celebrate le esequie del giovane da monsignor Luca Raimondi.
In quei momenti si apprese che Papa Francesco aveva voluto telefonare alla madre di questo ragazzo sempre attento agli altri e li unì una profonda commozione.
Lo raccontò poi lo stesso monsignor Raimondi: il pontefice condivise le lacrime della donna. Riferì a Vatican News: «Le parole testuali della mamma sono state: "quando lo vede, lo ringrazi perché è stato di una gentilezza squisita. Si è commosso con me, ha pianto con me e soprattutto è stato come un padre. Mi ha consolato come se fosse il mio papà"».
Una chiamata inattesa, che è stata di grande conforto.
Durante la messa si lesse il Vangelo sulla Trasfigurazione e monsignor Raimondi rimarcò: «La pagina che abbiamo ascoltato è quella che abbiamo sentito nel commento del Papa proprio domenica 6 agosto, festa della Trasfigurazione del Signore. Voglio semplicemente riproporvi quello che ha detto il Papa e forse ci direbbe ancora oggi. Non cancella il dolore straziante per la giovane vita strappata. Siamo qui a pregare perché ci sentiamo poveri e abbiamo umiltà e coraggio per riconoscere la nostra povertà. Ascoltiamo la Parola del Vangelo che ci dà una speranza. Siamo cristiani perché Cristo è risorto. La Trasfigurazione è l'anticipo della gioia della vita eterna e Luca era un giovane che ci credeva, è un giovane che ci crede».