Come ridurre le liste d’attesa nella radiodiagnostica? Con rinforzi, al di fuori del personale dipendente considerando la difficoltà a reperirlo. Una recente delibera dell’Asst Valle Olona mette a fuoco alcuni interventi per reclutare liberi professionisti. Si parte da una constatazione: è stata «accertata l’impossibilità di disporre di personale medico dipendente specialista in Radiodiagnostica tenuto conto che i ripetuti tentativi di reclutare dirigenti medici della citata disciplina con le procedure ordinarie (concorsi pubblici/avvisi pubblici a tempo determinato/utilizzo graduatoria altri enti) non hanno consentito le assunzioni necessarie a copertura del servizio». Come mai? Da una parte ci sono le «rinunce formalizzate dai candidati utilmente collocati nelle graduatorie concorsuali», ma si menzionano anche le mancate candidature.
Di qui la scelta, il conferimento degli incarichi di lavoro autonomo e la risposta all’«esigenza di avviare un progetto sperimentale per affrontare efficacemente il contenimento dei tempi di attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale nella specialità di radiodiagnostica». Ciò garantirebbe l’incremento dell’attività ambulatoriale.
Due le domande di partecipazione di altrettanti professionisti (uno in pensione), per i progetti di abbattimento delle liste d’attesa in particolare per esami Tac, risonanza magnetica senza mezzo di contrasto, e ancora diagnostica ecografica addominale, nonché del capo e del collo. Questo per un onere di 92.880 euro: il progetto prevede un numero di esami precisi, per un prestabilito e connesso compenso, verificando l'andamento.
Gli incarichi partono da domani, 24 marzo, nei presidi ospedalieri dell'Asst: in un caso per sei mesi, nell'altro fino al 31 dicembre.