Ibrahim Malla e Alberto Lodoletti sono stati i protagonisti dell’ultima serata organizzata dal comune di Marnate, una serata che, con le sue moltissime sfaccettature, ha regalato ai cittadini di Marnate l’occasione di crescere, di riflettere e di comprendere meglio la realtà che si trova fuori dai confini del paese.
Due figure all’apparenza molti differenti tra loro, ma che, come ha spiegato il sindaco Marco Scazzosi «Sono due concittadini, due grandi amici e due realtà artistiche che fanno onore a Marnate, Alberto per quanto concerne la musica e Ibrahim la fotografia».
Due forme d’arte che si sono fuse in occasione dell’inaugurazione, sabato 26 ottobre, della mostra del fotografo di origine siriana, dal titolo “Umanità e Speranza”, alla quale è seguito il concerto del pianista marnatese che ha dato il via alla stagione musicale organizzata in collaborazione con l’associazione Pentagramma.
«L’inaugurazione di questa mostra è un riconoscimento per il lavoro di Ibrahim Malla – ha sottolineato il primo cittadino, che lo scorso mese di settembre ha ricevuto la Medaglia d’argento al merito della Croce Rossa Italiana (Leggi QUI) per la sua attività di fotografo umanitario che ormai dura da più di trent’anni e che ha sapute rendere tutti partecipi di quello che succede nel mondo».
Una mostra che racconta, attraverso i suoi scatti, «Un messaggio sempre positivo – hanno raccontato Ibrahim Malla e la moglie Silvia Elzi – perché, se da una parte mostrano la tragedia che stanno vivendo paesi in cui c’è un conflitto o una catastrofe naturale, dall’altra ritraggono la speranza che viene data dagli aiuti umanitari, da chi fa qualcosa per portare sostegno a chi si trova in difficoltà».
Le fotografie, che sono stati posizionate in sala consiglio e in altri luoghi del municipio di Marnate, saranno ammirabili sino al 9 novembre, e tra di loro nascondo quello che lo stesso fotografo ha definito un vero e proprio tesoro.
Si tratta di uno scatto molto caro all’artista, che quest’anno è stato firmato in occasione di un incontro da Papa Francesco in persona: «Per me è stato molto importante – ha spiegato – perché sono stato il primo rappresentante della CRI, il primo immigrante, il primo arabo, il primo siriano e il primo mussulmano ad avere l’onore di avere la firma del Pontefice su una sua foto.
Per questo ho deciso di ritrovare dopo 14 anni la bambina siriana ritratta in questo scatto, vedere dov’è e regalarle la fotografia in modo tale che possa venderla per aiutare sé stessa, se ne ha bisogno, o per cambiare la sua vita».
L’inaugurazione della mostra, poi, è stata l’occasione per il sindaco Marco Scazzosi di consegnare a Ibrahim Malla una targa per celebrare l’importante risultato raggiunto, insieme ad un ricordo della serata che è stato dato anche al maestro Alberto Lodoletti.
Ed è stato proprio il celebre pianista marnatese a proseguire la serata, ricordando come «Questa serata è dedicata all’arte, che con le sue molte forme può aprire tanti mondi e tante menti, e spesso evita che si possano compiere azioni terribili come quelle che vediamo qui; mio papà mi ha fatto avvicinare alla musica e, come ogni volta che suono qui in paese, questo concerto è dedicato a lui».
Mario Lodoletti, infatti, per tutta la sua vita è stato mante della musica, passione che ha saputo trasmettere e condividere con il figlio, ed è per questo che, anche quest’anno, quest’ultimo, insieme a tutta la comunità marnatese, ha voluto rivolgergli un pensiero in occasione della serata di apertura della ottava stagione di Mondo Musica Marnate.
«Quando con l’assessore Donata Canavesi abbiamo pensato di fare questo concerto – prosegue Lodoletti – ci è sembrata una bellissima idea unirlo all’apertura della mostra di Ibrahim, dando vita a due eventi di una certa rilevanza per un paese come Marnate, ed è anche per questo che sono molto felice di essere io ad esibirmi in quest’occasione.
Essere qui in comune, nella sala consiliare, mi fa ricordare ancora di più mio papà Mario, mancato lo scorso anno, che mi ha avvicinato all’arte, alla musica e al pianoforte, che è diventato la mia professione».