Partecipazione straordinaria alla manifestazione odierna in difesa del bosco di via Curtatone, minacciato dal progetto di urbanizzazione "Grow29". L'evento, che è iniziato alle 16 dalla Stazione di Gallarate, ha visto centinaia di manifestanti marciare verso il presidio permanente, dove il corteo ha concluso la giornata con un momento conviviale di incontro e discussione.
Situazione e mediazione.
Negli ultimi giorni, il clima intorno alla protesta è tornato caldo. Dopo una mediazione del prefetto, Salvatore Pasquariello, sembrava che potessero emergere soluzioni. Tuttavia, il sindaco Andrea Cassani ha escluso la possibilità di un rinvio fino al 15 ottobre, come richiesto dai manifestanti. Invece, è stato concordato un periodo di "tregua" durante il quale verranno installate delle fototrappole nel bosco per monitorare la presenza di fauna selvatica. Questo monitoraggio inizierà solo dopo che il presidio avrà lasciato l’area, stacco previsto per lunedì, subito dopo la manifestazione di oggi.
Richieste e accordi
I manifestanti hanno continuato a sollecitare la sospensione dei lavori e la riqualificazione delle scuole esistenti, piuttosto che il sacrificio del bosco per la costruzione del nuovo polo scolastico. Nonostante il sindaco abbia ribadito che non ci sono margini per un rinvio, le richieste di salvaguardare l’area verde restano. L'accordo raggiunto prevede che il presidio smobiliti, ma con l’impegno di monitorare la presenza di animali per i prossimi dieci giorni. Tuttavia, la decisione di non applicare il rinvio richiesto ha deluso molti dei partecipanti.
Critiche e proposte
Durante la manifestazione, è emersa una forte critica verso l’amministrazione comunale, con cori da stadio che chiedevano le dimissioni da parte del primo cittadino. Il sindaco, in passato, ha minimizzato il valore del bosco, definendolo non particolarmente pregiato, e ha escluso l'applicabilità del regolamento del verde al caso specifico. Le opposizioni hanno sollevato dubbi sulla mancanza di partecipazione e sul processo decisionale, suggerendo che avrebbero potuto essere compiuti ulteriori passi verso il dialogo. Il consigliere regionale Paola Pizzighini (M5S),nei giorni scorsi, ha sottolineato come il progetto non rispetti le normative europee sui fondi destinati alla rigenerazione urbana e ha proposto alternative più sostenibili, come la riqualificazione degli edifici esistenti o la creazione di un nuovo parco urbano.
La giornata di oggi ha dimostrato l'impegno e la determinazione di quanti vogliono difendere l'area. Nonostante il compromesso raggiunto, che include il monitoraggio della fauna selvatica, i partecipanti hanno espresso la loro volontà di continuare a lottare. La manifestazione ha avuto un forte impatto, ribadendo la necessità di considerare le istanze dei residenti e di adottare soluzioni più rispettose dell’ambiente. La battaglia per il bosco di via Curtatone prosegue, e i manifestanti rimangono vigilanti, pronti a riprendere la protesta.