A urne chiuse si apre nella Lega il caso delle parole di Umberto Bossi. Il fondatore del Carroccio aveva fatto sapere, mentre le elezioni europee erano in corso, che avrebbe votato il bustocco Marco Reguzzoni, un tempo enfant prodige della Lega ma candidatosi a questa tornata elettorale nella lista di Forza Italia.
Dopo avervi fatto cenno nella breve dichiarazione della scorsa notte, il leader leghista Matteo Salvini ne ha parlato anche questa mattina in conferenza stampa, a spoglio quasi ultimato.
«Non voglio male a nessuno e a Bossi ho intitolato anche il mio libro – ha detto ai giornalisti in via Bellerio –. Sicuramente dovrò ascoltare i militanti. Se qualcuno dice che vota un altro partito, manca di rispetto non al segretario in carica ma a un’intera comunità».
Nessuna decisione, dunque, per il momento. Ma lo strappo ormai evidente col fondatore potrebbe avere anche conseguenze clamorose.