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Storie | 27 aprile 2024, 14:01

Peace & Bike, sport oltre i confini: la storia di Artem e Maksym

Artem, di origine russa, e Maksym ucraino, si sono incontrati nella squadra Allievi della Us Legnanese 1913. Attraverso le loro pedalate e le loro sfide, hanno scoperto un'amicizia che va oltre le barriere culturali e nazionali

foto per cortesia della Us Legnanese

foto per cortesia della Us Legnanese

Unione Sportiva Legnanese 1913, questo il nome dell’ultra centenaria società rossonera, un nome che nel racconto di Artem e Maksym diventa una storia di grande attualità su cui riflettere.

Artem e Maksym sono due giovani allievi, due compagni che vestono la stessa maglia rossonera, che si allenano con impegno per le strade dell’Altomilanese e, mentre spingono sui pedali, raccontano un’unione possibile in nome dello sport.

I due giovani hanno provenienza e cultura diversa: Artem è originario di Donetsk, ha vissuto i primi anni della sua vita nel mezzo del sanguinoso conflitto tra il governo ucraino e le regioni separatiste. Fuggito con la sua famiglia in Russia, ha poi trovato rifugio in Italia dove è stato accolto dal papà adottivo italiano. Per lui la bicicletta è diventata il modo per scoprire il nuovo Paese e per condividere una passione con la nuova famiglia. 

Al suo fianco, si allena Maksym, nato e cresciuto in Ucraina occidentale, territorio colpito dal conflitto russo-ucraino che ha sconvolto la sua terra natale. Maksym è stato accolto in Italia dalla nonna paterna e qui ha potuto vivere la passione per la bicicletta trasmessagli dal nonno.

Guardare Maksym e Artem correre insieme, sotto la direzione sportiva di Walter Jordan, è un’emozione che va oltre ai risultati sportivi: è accarezzare l’idea che lo sport può, e deve, essere il luogo dove si può competere, ma non combattere. In nome dello sport i due ragazzi hanno saputo stringere una sincera amicizia che ha saputo travalicare le barriere culturali e i confini nazionali, pedalando insieme verso l’unica strada auspicabile, quella della pace. 

“Questa è la bellezza del ciclismo che ha unito questi due ragazzi e il resto dei compagni in un'unica squadra, mostrando a tutti noi che nel cuore dello sport c'è sempre spazio per la comprensione e la fratellanza – ha commentato il vice presidente Gianni Dolce - L’ U.S. Legnanese 1913 non è solo una squadra di ciclismo, ma un luogo dove le differenze si trasformano in forza e dove la passione per il pedale è il linguaggio universale che tutti comprendono”.

C. S.

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