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Busto Arsizio | 23 aprile 2024, 20:06

Caro-mensa, incontro fra genitori e Comune. L’impegno: «Più fasce Isee per contenere gli aumenti»

Dopo gli scioperi dei giorni scorsi e quelli già annunciati per domani, il sindaco Antonelli e l’assessore Cerana hanno fatto sapere che l’intenzione è quella di introdurre a partire da gennaio – quando verranno approvate le nuove tariffe – diverse fasce Isee per mitigare gli aumenti che peseranno sull’utenza più debole. Prima, da settembre a dicembre, si potrebbe ricorrere a dei voucher con la stessa finalità. Nuovo incontro con l’utenza a luglio

Caro-mensa, incontro fra genitori e Comune. L’impegno: «Più fasce Isee per contenere gli aumenti»

L’incontro sui rincari nelle mense scolastiche con i rappresentanti dei genitori si conclude con l’impegno da parte dell’amministrazione ad andare incontro alle famiglie.
Dopo gli scioperi dei giorni scorsi e quelli già annunciati per domani (leggi qui), il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore alle Politiche educative Daniela Cerana hanno fatto sapere che l’intenzione è quella di introdurre a partire da gennaio – quando, con il bilancio preventivo, verranno approvate le nuove tariffe – diverse fasce Isee per mitigare gli aumenti che peseranno sull’utenza più debole. Prima, da settembre e dicembre, si potrebbe ricorrere a dei voucher con la stessa finalità.
«Non accontenteremo tutti, ma vogliamo cercare di non farvi sentire questi aumenti», ha detto il primo cittadino, dando appuntamento ai genitori a luglio, quando sarà più chiaro quanto il Comune «potrà esporsi» economicamente.

La situazione

Dopo gli scioperi della mensa dei giorni scorsi, il Comune ha convocato ai Molini Marzoli i rappresentanti di classe e dei consigli d’istituto. A “metterci la faccia” sono stati il sindaco e l’assessore Cerana, affiancati da dirigente del settore, tecnologo e altri responsabili del servizio mensa e della Pubblica istruzione.
In platea anche i consiglieri di opposizione Cinzia Berutti e Valentina Verga del Pd ed Emanuele Fiore del gruppo misto. Quest’ultimo aveva già “fiancheggiato” lo sciopero degli alunni di Borsano.

L’assessore ha iniziato chiarendo che «nel tempo prolungato che prevede i rientri, il servizio non è considerato tempo scuola, come avviene invece con le quaranta ore». E che tecnicamente sarebbe possibile portare il pranzo da casa. L’opzione “schiscetta”, ha spiegato Cerana, «dipende dai dirigenti scolastici». In ogni caso, il tutto dovrebbe avvenire «in assoluta sicurezza», per evitare qualsiasi tipo di “scambio” di cibo tra chi usufruisce del servizio mensa col menu del tecnologo e chi si porta il pasto da casa.

Sul fronte tariffe, l’esponente di giunta ha sottolineato che fino al 31 agosto 2023 le queste erano basate sulla gara del 2019, “calibrata” sui costi di allora. Per la seconda fascia (con un Isee superiore a 5mila euro, 6mila dal prossimo anno scolastico), il costo era di 5,17 euro al giorno, saliti oggi a 5,80 con un paio di adattamenti Istat.
Da settembre si passa a 6,30 euro. «Con un aumento del 30 per cento dovuto al carovita, l’amministrazione pagherà 6,71 euro per ogni pasto». La nuova gara partiva da 6,80: «Prezzi in linea con gli altri Comuni, tenendo conto che noi non abbiamo il centro cottura in loco che garantisce dei risparmi – ha precisato il sindaco –. A Legnano c’è e lì la cifra è più bassa di soli 12 centesimi».
Impossibile, ha assicurato Antonelli, pensare di prevedere cifre sensibilmente diverse: «Negli ultimi anni è cambiato il mondo – ha detto di fronte alle perplessità di alcuni genitori –. Abbiamo fatto indagini di mercato e abbiamo visto quello che è successo nelle città vicine. Siamo stati costretti ad agire così, altrimenti la gara sarebbe andata deserta».

Le prospettive

Dal primo gennaio – è l’impegno – con l’approvazione delle tariffe verranno introdotte più fasce Isee rispetto alle due attuali.
«Le più alte pagheranno di più e saranno mitigate le spese per quelle più deboli», ha anticipato Antonelli.
Qualcuno si è detto preoccupato che a pagare siano sempre le «fasce medie». «Di sicuro non accontenteremo tutti, non è possibile – ha ammesso il sindaco –. Ed è difficile che non avrete aumenti».

Ma con più “scaglioni”, i rincari potranno essere graduali, diversamente da come avviene oggi, come ha lamentato a margine Stefano Marchionna, noto per l’impegno nel comitato “No inceneritore”, in questo caso nei panni di papà: «La fascia Isee per avere una riduzione è di seimila euro, a Varese di 30mila. In quanti a Busto hanno figli a scuola e guadagnano 500 euro al mese?».

Con il nuovo meccanismo, qualcosa dovrebbe cambiare a partire da gennaio. Prima dell’introduzione delle nuove tariffe, si potrebbe ricorrere a dei voucher.
Nel frattempo, «vi do appuntamento a inizio luglio. Se volete continuare con gli scioperi “preventivi” fate pure, ma portate pazienza», ha concluso Antonelli.
Detto fatto: per domani sono già state annunciate nuove proteste al comprensivo Bertacchi. E nel corso della riunione sono emerse anche alcune lamentele per la qualità del cibo.

Riccardo Canetta

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