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Scuola | 14 aprile 2024, 17:27

L’Ite Tosi apre le porte di domenica: «Scuole aperte d’estate? Bisogna partire dalle necessità dei giovani»

Oggi l’istituto bustocco ha offerto una mattinata alternativa all’insegna della comunicazione, magie e balli portando a una riflessione della dirigente

Foto dalla pagina Facebook della preside

Foto dalla pagina Facebook della preside

Questa mattina l’Ite Tosi ha aperto le sue porte per offrire una domenica alternativa ai cittadini di Busto Arsizio. Si è infatti parlato di comunicazione con Luca Vullo, assistito alle magie di Vittorio Belloni e alle coreografie delle ragazze dirette da Matt Cirigliano.

Questo ha portato a una riflessione della preside dell’istituto, Amanda Ferrario, soprattutto sul tema delle aperture scolastiche durante l’estate, che ha condiviso su Facebook.

IL POST


Grande tema quello delle scuole aperte. Aperte d’estate, aperte nei fine settimana. Con l’inizio del caldo si ri-apre il dibattito: cosa far fare d’estate ai più piccoli, ma anche ai più grandi?

Ho letto tantissime opinioni in merito, con tutte le loro giuste motivazioni. E ci ho riflettuto parecchio. Sono giunta a conclusioni che non metteranno tutti d’accordo, ma che, a mio avviso, sono frutto di una profonda conoscenza del mondo della scuola e dei nostri ragazzi.

Prima di tutto è sbagliato il tema. Non è il modo giusto di porre il problema. Non si tratta di aprire le scuole (anche) d’estate. Si tratta di operare una rivoluzione copernicana sul tema dell’educazione e dell’istruzione. Come è stato fatto in paesi come la Corea, anni fa. Sono partiti dall’analisi delle necessità e dei bisogni dei giovani.

Allora, partendo da questo, mi sento di condividere alcuni spunti di riflessione:

- Manca una visione sistemica dell’educazione dei giovani. Se, da una parte, è normale che si ponga il problema delle famiglie su dove lasciare i figli mentre si lavora - in settimana e d’estate - è altrettanto vero che ai bambini servono luoghi stimolanti e di crescita, che non si possono esaurire nel tempo pieno (quando c’è)

- E allora? La scuola fino alle 17,00 va bene, ma il pomeriggio niente lezioni. Sport, aria aperta, teatro, musica, danza, laboratori di falegnameria, canto, fablab, scienza, esperimenti, club di dibattito, tornei, gamification e tutto quello che ci viene in mente.. in ambienti adatti allo sviluppo dei bambini, fatti con esperti di settore, per tutti i ragazzi, tutto l’anno

- E i compiti a casa? Aboliamoli! Lo dico credendoci fermamente. Un bambino esce di casa tra le 7,00 e le 7,30 e, dopo il tempo pieno, rientra dopo le 17,00. Come pensiamo che possa ancora mettersi a fare i compiti? Spesso schede fotocopiate e incollate sul quaderno? Ma noi, adulti, dopo oltre 8 ore di lavoro abbiamo ancora voglia di aprire un PC? Lavoriamo bene a scuola, con tempi congrui, per piccoli gruppi, con le esercitazioni necessarie. Non riempiamo il tempo di cose da fare, diamo qualità al tempo che usiamo

- Esperienze di gusto: basta mense scolastiche sciape e tristi. Proponiamo un cibo vario, colorato, ricco di sapore e che renda piacevole il momento del pranzo. Star bene - anche a scuola - passa dal sentirsi felici. Il momento della mensa, purtroppo, è spesso un tempo “perduto” fatto di caos e desolazione

- Lavoriamo per concetti, obiettivi, scopi. Diamo ai ragazzi un motivo per fare le cose. Impariamo - ad esempio- le lingue per parlarle davvero. Scambi culturali, stage, tirocini, nelle case di altri ragazzi in giro per il mondo. Conoscere gli altri significa incontrarli, non averne paura. Anche noi facciamo solo quello che ci piace o che ci serve. Perché i ragazzi dovrebbero pensarla diversamente?

- Portiamoli o riportiamoli in vacanza: riapriamo le colonie, troviamo i fondi perché d’estate si possano fare esperienze condivise. Troppi figli unici, troppi pochi cortili in cui giocare. 

- Inseriamo nell’organico della scuola psicologi ed educatori, pedagogisti e psicomotricisti: servono come il pane. Bisogna ascoltare i nostri bambini, farli parlare anche quando non parlano. E dare a noi adulti gli strumenti necessari per capirne anche i silenzi.

- Vogliamo tenerle aperte tutto l’anno queste scuole? Sarebbe bellissimo.. E allora mettiamo le scuole nelle condizioni di offrire tante opportunità: ma strutturate, non a singhiozzo. Non bastano i fondi PON, per un piano estate un anno sì e uno no. Investiamo sul reclutamento di figure alternative: d’estate si può fare tanto, ma con gli esperti giusti che non possono lavorare solo a progetto.

Oggi, all’ITE E. Tosi Busto Arsizio, abbiamo passato una mattinata alternativa. È domenica e fa caldo. Noi abbiamo parlato di comunicazione con Luca Vullo, abbiamo assistito alle magie di Vittorio Belloni e alle coreografie delle ragazze dirette da Matt Cirigliano. C’erano genitori, docenti, bambini e ragazzi. Al termine di una due giorni di scienza e formazione. Perché quando ci credi nelle cose, smetti di attendere che ti dicano cosa fare e cominci a fare. A fare cose bellissime. Perché.. domani è adesso!

Redazione

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