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Attualità | 16 dicembre 2025, 19:00

Busto, insetti nel piatto: la scuola tende la mano alle famiglie. «Capisco la preoccupazione, servono regole certe»

La dirigente dell'istituto di via Sanzio, Cristina Parisini, gestisce l'emergenza con buonsenso: spazi dedicati per chi ha portato il cibo da casa e richiesta immediata di verifiche. «Presto un regolamento per gestire la situazione, intanto creeremo un incontro con genitori e Amministrazione». Il momento si svolgerà giovedì alle 17.30

La dirigente Cristina Parisini

La dirigente Cristina Parisini

Dopo il caso mensa (LEGGI QUI), spunta la «schiscetta». La preside Parisini: «Deroga per la serenità, ora lavoriamo al regolamento»

All’indomani del ritrovamento di corpi estranei, verosimilmente punteruoli del grano (ancora in corso le verifiche definitive da parte di azienda e Comune), in due classi durante il pasto delle scuole elementari "Tommaseo" di via Raffaello Sanzio, l'istituto ha dovuto gestire una mattinata complessa, segnata dalla comprensibile apprensione delle famiglie. Se ieri, lunedì 15 dicembre, l'attenzione era tutta sull'aspetto igienico-sanitario, oggi il tema si è spostato sull'organizzazione. Questa mattina, infatti, un gruppo di alunni (circa una quindicina) si è presentato a scuola munito di pasto portato da casa.

A gestire la situazione con apertura al dialogo è stata la dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo, Cristina Parisini, che si è attivata su più fronti per tutelare gli studenti e rassicurare i genitori, pur nel rispetto delle normative vigenti.

La mano tesa alle famiglie
Di fronte alla scelta di alcune famiglie di non usufruire del servizio mensa per la giornata odierna, la Preside ha scelto la via della comprensione, concedendo una deroga immediata.
«In data odierna, a seguito di quanto accaduto ieri, un ristretto numero di bambini si è presentato a scuola con il pasto portato da casa», spiega la dirigente Parisini. «In via del tutto eccezionale, comprendendo le preoccupazioni dei genitori e considerando importante il benessere e la serenità dell’intera comunità scolastica, solo per la giornata odierna è stato consentito a questo piccolo gruppo il consumo del pasto domestico».

La gestione è stata rigorosa per garantire la sicurezza di tutti: gli alunni con il pranzo al sacco hanno mangiato «in un locale diverso dalla propria aula», appositamente allestito, per evitare contaminazioni, ricongiungendosi poi con i compagni subito dopo, affinché la socialità non venisse meno. «Il momento destrutturato del dopo-mensa è stato regolarmente svolto nella propria classe», ha assicurato la dirigente nella comunicazione alle famiglie.

Verso un nuovo regolamento
La Preside ha colto l'occasione per fare chiarezza sul futuro. La deroga di oggi non può diventare prassi immediata per un motivo burocratico e di sicurezza, non per mancanza di volontà. La scuola, infatti, deve dotarsi di un apposito regolamento, come già avvenuto in altri istituti, che potrebbe divenire realtà nei primi mesi del 2026.
«Se non c'è un regolamento che norma la gestione del consumo del pasto da casa, che deve seguire la sicurezza di tutti, io non posso consentirlo così, d'emblée», precisa Parisini, mostrando un approccio costruttivo verso la soluzione del problema. «Stiamo ragionando per portare avanti» la stesura di questo documento, che dovrà essere vagliato dagli organi competenti. L'obiettivo della dirigenza è «riuscire entro i primi mesi dell'anno» a formalizzare questa possibilità, venendo incontro alle esigenze delle famiglie.

L'obiettivo è quello di inserire la possibilità di scelta. Ciascuna famiglia potrà presumibilmente decidere se aderire o no al servizio mensa. Vanno però anche e soprattutto stabilite le modalità con cui mettere in pratica tutto ciò, visto che tutti i 400 alunni presenti alle Tommaseo al momento consumano il proprio pasto all'interno delle proprie aule e l'istituto non dispone di una sala mensa. Fermo restando che sarà necessario separazione tra chi consuma il piatto della azienda che fornisce il servizio e tra i bambini provvisti di "schiscetta" da casa, il problema non dovrebbe porsi all'interno delle stanze più ampie, ma potrebbe generare qualche problema per quelle classi che dispongono di metrature inferiori.  

Controlli immediati e massima attenzione
La dirigente ha anche ricostruito la tempestività dell'intervento di ieri: appena segnalata la presenza dell'insetto in due classi (tra cui una quinta), il servizio è stato immediatamente bloccato laddove necessario. E la macchina delle verifiche non si è fermata.
«Ho immediatamente contattato sia la ditta che il Comune», conferma Parisini. Già oggi, durante il servizio, erano presenti a scuola «sia il tecnologo alimentare della ditta di ristorazione, sia il tecnologo alimentare del Comune e un rappresentante del Comune proprio per un controllo della situazione».

Dialogo aperto
La Dirigente Scolastica si sta facendo portavoce delle istanze dei genitori con Palazzo Gilardoni, confermando che «l'amministrazione comunale si è data disponibile anche a un incontro con i rappresentanti dei genitori a breve giro».
Sulla qualità generale del cibo, Parisini invita all'equilibrio, ricordando che si tratta di ristorazione collettiva: «Il servizio non è scadente, si mangia come in una mensa. Ci sono bambini che fanno anche il bis o il tris».

Per domani, mercoledì 17 dicembre, si tornerà alle regole ordinarie, senza ulteriori deroghe al pasto fornito dal servizio mensa, ma con la consapevolezza che la scuola ha avviato un percorso concreto per dare risposte strutturate e sicure alle richieste dei genitori.

Giovanni Ferrario

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