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Busto Arsizio | 09 aprile 2024, 20:28

«Se avessimo già l’ospedale unico non ci sarebbero problemi di personale», parola di Daniela Bianchi

La direttrice generale di Asst Valle Olona è intervenuta in Commissione consiliare, a Busto Arsizio, e ha fatto il punto su una serie di temi: iter verso il futuro nosocomio, situazione dei presìdi attuali, reclutamento di medici e infermieri, lavori in corso. Il sindaco, Emanuele Antonelli: «Arrivano messaggi importanti: si continua a investire e le strutture non vengono abbandonate»

L'audizione in sala consiliare

L'audizione in sala consiliare

Intervento ad ampio raggio della direttrice generale di Asst Valle Olona, Daniela Bianchi, affiancata dal direttore sanitario, Stefano Schieppati, da quello sociosanitario, John Tremamondo, e dalla direttrice amministrativa, Anna Maria Stefania Stigliano, in sala consiliare, a Busto Arsizio. Audizione, la sua, in Commissione 5 (Servizi sociali, famiglia, Sanità locale)  avvenuta su richiesta di Partito Democratico e Progetto in Comune.

La Dg, quasi al termine della seduta, con riferimento al tema del nuovo nosocomio Busto/Gallarate, ha lanciato un messaggio inequivocabile: «Se avessimo già l’ospedale unico non ci sarebbero problemi di personale. Grazie alle eccellenze che già abbiamo nelle attuali strutture. E poi perché un ospedale nuovo fa la differenza nell’attirare professionisti». Sempre sull’ingresso di forze fresche in azienda: «Sono aumentate le borse di specialità, nell’arco di tre o quattro anni il reclutamento dei medici sarà più facile. Sugli infermieri c’è più una crisi nella scelta della professione. Ci stiamo pensando. E siamo in contatto con le scuole».

Considerazioni e previsioni precedute da un punto della situazione sull’iter verso il nuovo ospedale: «Il Documento di fattibilità è stato aggiornato, a breve partirà il Concorso di idee. L’ospedale, come confermato dal presidente regionale, è completamente finanziato. È anche stata firmata la convenzione con Arexpo relativamente al destino delle sedi attuali, il Comune è coinvolto in questo percorso. Si procede con i necessari espropri di aree, proprio a Busto. L’iter, insomma, è avviato e speriamo di rispettare i tempi».

Sui nosocomi oggi in funzione: «Da qui al 2031 (quando dovrebbe essere operativa la nuova struttura di Beata Giuliana, ndr) intendiamo mantenere i servizi attuali. Busto, in particolare, non è investita da nessuna riduzione. Contiamo di arrivare al nuovo ospedale trasferendo tutte le attività oggi presenti, là ci sarà lo spazio per tutto ciò che oggi c’è a Busto e Gallarate. Nei nostri primi mesi (i vertici di Asst Valle Olona sono di nomina recente, Ndr) abbiamo lavorato per rafforzare gli organici in tutte le Unità operative. E ci sono cantieri. Al Pronto soccorso, per esempio, stiamo completando interventi per migliorare l’accesso dei cittadini. È in corso la realizzazione di un posto di polizia. Intendiamo anche offrire nuovi servizi per l’accoglienza».

Richiamati bandi e concorsi per reclutare personale, ampio spazio è stato dedicato, di nuovo, al Pronto Soccorso: «Stiamo lavorando sugli accessi inappropriati, in particolare per riacutizzazioni di pazienti cronici». Tema ripreso dal direttore sanitario, Stefano Schieppati, che ha sottolineato l’importanza del «…modello di gestione. Occorre portare avanti interventi strutturali e organizzativi assieme. Sono connessi». Il direttore sociosanitario, John Treamamondo, chiariti dubbi su ruolo e progressiva importanza delle Case di comunità, è tornato a sua volta sul tema Pronto Soccorso: «Bisogna intervenire prima che i pazienti cronici ci arrivino, evitare i “frequent user”. Da uno spaccato sui pazienti giunti nel solo mese di febbraio abbiamo appurato che il nove per cento del totale si è presentato tra 8 e 10 volte durante il 2023».

Apprezzamento generale, da parte dei commissari, per l’intervento della dirigenza. Tra i temi toccati con maggiore insistenza, il trasferimento di fondi nazionali che potrebbe penalizzare le Case di Comunità (Paolo Pedotti), la carenza di medici di medicina generale (Luca Folegani), liste d’attesa (Gianluca Castiglioni), la richiesta di una sanità che non sia “ospedalecentrica” (Santo Cascio). L’assessore ai Servizi Sociali, Paola Reguzzoni, sottolineata una proficua collaborazione con Asst su dimissioni protette e diagnosi precoci di disabilità e autismo, ha segnalato la necessità di lavorare di più su utenti seguiti dal Cps e con dipendenze.

«Ascoltandovi – ha concluso il sindaco, Emanuele Antonelli, rivolto ai vertici di Asst - ci siamo accorti che siete sul pezzo. Avete già affrontato anche temi che non avevo sentito in precedenza. Non credo che, come dicono alcuni, siamo allo sfascio. Siamo circondati da persone che lo preferiscono, lo sfascio, ma la sanità è tema troppo delicato. È importante il messaggio che arriva, che si continua a investire e che le strutture non vengono abbandonate».

Stefano Tosi

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