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Sociale | 25 febbraio 2024, 20:15

A Busto la creatività diventa strumento di incontro e inclusione delle fragilità

Laboratori con linguaggi diversi, aperti a tutti ma pensati per accogliere in particolare le persone con malattie neurodegenerative e i caregiver. È il progetto “Esserci to care”, che in città si declinerà nell’iniziativa Spazio Incontro, in partenza il prossimo mese e anticipata oggi nella sala Pro Busto grazie ad Auser. Coinvolte diverse associazioni del territorio

A Busto la creatività diventa strumento di incontro e inclusione delle fragilità

Laboratori con linguaggi diversi, all’insegna della creatività, aperti a tutti ma pensati per accogliere in particolare le persone con malattie neurodegenerative e i caregiver.
È il progetto “Esserci to care”, realizzato da una rete di associazioni che vede capofila Auser Gallarate e coinvolge La porta aperta di Besnate e Alzheimer Varese. A Busto Arsizio, in particolare, si declinerà nell’iniziativa Spazio Incontro, in partenza il prossimo mese.
Sono coinvolte Auser, Assieme a Francesco, Aspi Cassano Magnago, Anteas, in collaborazione con Delegazione bustese Punto croce e cooperativa Abici. Nella rete di sostegno c’è anche l’assessorato all’Inclusione sociale.

I laboratori di “FantastiCare”

Spazio Incontro to care è stato presentato oggi tramite l’iniziativa “FantastiCare-Solidarietà in festa”, evento promosso nella sala Pro Busto da Auser, realtà da tanti anni al fianco degli anziani, con lo scopo di stimolare, supportare e favorire la "cura", a partire dalla consapevolezza della sua importanza fino alla sperimentazione delle sue pratiche.

Nel salone in via Cesare Battisti sono state allestite diverse postazioni: dalla poesia al punto croce, dal laboratorio creativo-artistico a quello di musica.
«È l’avvio di un progetto finanziato da Regione Lombardia – spiega Michela Volfi, presidente di Auser Busto – che si sviluppa su un territorio ampio, perché coinvolge Somma Lombardo, Besnate, Gallarate e Busto, e che vuole curarsi della qualità della vita degli anziani, in particolare delle persone con malattie neurodegenerative e di soggetti fragili. Oggi presentiamo una delle attività che si svolgerà con forza a Busto, ossia Spazio Incontro To Care: una serie di laboratori con linguaggi diversi, impostati sulla creatività».

Le attività saranno aperte a tutti i cittadini, ma sono volte a favorire un coinvolgimento di  persone con malattie neurodegenerative e caregiver. «L’idea è quella di non fare dei laboratori ad hoc per le patologie – precisa Volfi – ma creare dei gruppi di reale integrazione tra le persone».
Nelle scorse settimane è stato anche avviato un percorso di autoformazione per soci e volontari delle associazioni: «L’obiettivo è costruire insieme il significato di questa esperienza in cui la fragilità diventa l’elemento di comunanza e la cura non è qualcosa che riguarda il singolo – il caregiver – ma diventa un agire sociale che coinvolge tutta la comunità».

L’avvio del progetto

Spazio Incontro si apre sabato 9 marzo con il primo appuntamento di “Coi colori tra le dita. Tra colori e pennelli” nella sede di Assieme a Francesco. Presso Auser, invece, si terranno “La libertà del segno. Tra creatività e cura di sé”, a partire dall’11 marzo, e “Sul filo della parola. Tra parole e pensiero”, dal 28 marzo.

«Siamo particolarmente felici che tirocinanti della Scuola di arteterapia di Lecco e del master in Pratiche di filosofia dell’università di Genova abbiano deciso di sperimentare la propria formazione in questo spazio – sottolinea Michela Volfi –. A maggio ci saranno gli altri cicli di laboratori, sempre con l’idea di sperimentare linguaggi differenti».

Nel pomeriggio è intervenuta l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni, che ha patrocinato l’iniziativa. Erano presenti anche i consiglieri comunali Emanuele Fiore e Maurizio Maggioni, quest’ultimo in qualità di socio ed ex presidente di Auser Busto.
«Sono contenta, perché c’erano tanti anziani e tante famiglie – osserva l’assessore –. Si tratta di un punto di partenza e direi che è assolutamente un buon risultato. Bisognerebbe vedere più scambi tra generazioni all’interno di questi eventi, perché gli anziani hanno molto da insegnare. Io ho portato mia figlia che ha fatto alcuni laboratori ed è rimasta contentissima. C’è tanto da fare ma sono molto felice dell’ottimo risultato. Complimenti all’Auser e… andiamo avanti».

Riccardo Canetta

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